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Scuola e formazione | 08 settembre 2025, 18:36

Bernini difende il semestre senza test: “A un medico non serve sapere la traiettoria di una gazza” [VIDEO]

Il ministro a Torino parla della centralità universitaria della città: “Sono partita con le tende degli studenti, oggi il Piemonte ne richiede 6.500”. Firmato il protocollo con Compagnia di San Paolo per la cooperazione con l'Africa

Università, il ministro Bernini difende il semestre senza test

Università, il ministro Bernini difende il semestre senza test

Il ministro Anna Maria Bernini difende il “semestre filtro”. Quel periodo che amplia la platea di studenti che possono accedere a Medicina, senza dover passare da tradizionale test d’ingresso. L'esponente di Forza Italia alla guida di Università e Ricerca tira dritto su quella riforma scritta “molto in fretta” per togliere il numero chiuso, nonostante si paventi la possibilità di ricorsi al Tar, annunciati da docenti universitari che ritengono questa misura anticostituzionale. 

Bernini: "Cambiamo paradigma"

La difesa di Bernini non è solo nel merito, ma anche sul metodo. “Cambiamo un paradigma - commenta il ministro - il nostro obiettivo è quello di non fermare studenti fuori dalle università su presupposti che a nostro avviso non servono per diventare medici, come la traiettoria del volo della gazza. Ma, al contrario, formarli all’interno dell’università. Farli entrare tutti e poi successivamente far fare loro gli esami”. 

Una riforma che passa anche attraverso stanziamenti in infrastrutture: 26 milioni l’anno scorso e 50 quest’anno

"Aperte aule chiuse da vent'anni"

Si sono aperte aule che erano chiuse da vent’anni - ha aggiunto Bernini - da un lato si dice che le università stanno chiudendo e dall’altra che non ci sono abbastanza studenti e futuri medici e poi tutti si stupiscono se io apro. Non posso aprire tutto subito: sono partita con 14mila posti disponibili a medicina. Siamo arrivati a 24mila e 29. Le riforme comportano sempre scetticismo, ma quello preventivo è dannoso”.

Una forte presa di posizione arrivata dalla Fondazione per la Scuola di Compagnia di San Paolo dove il ministro ha siglato il protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Università e della Ricerca e la Fondazione stessa insieme al Presidente Marco Gilli.

Un documento che va nell’ottica di una collaborazione nell’ambito del Piano Mattei. L’accordo punta a rafforzare le relazioni con l’Africa attraverso progetti concreti legati a formazione, ricerca e sviluppo condiviso, valorizzando il ruolo della filantropia come motore di sinergie e innovazione.

Le fondazioni filantropiche stanno acquisendo un ruolo sempre più rilevante nel sostegno alla ricerca e all’innovazione, grazie a un equilibrio attento tra contributi diretti, investimenti di lungo periodo e interventi mirati di formazione e capacity building - ha dichiarato Gilli, Presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo - Si sta affermando, in questo ambito, un modello di collaborazione a quattro attori – Public-Private-Philanthropic Partnership (4P) –che si dimostra particolarmente efficace nella promozione della cooperazione internazionale, con una particolare attenzione ai Paesi in via di sviluppo”.

In linea con il piano Mattei

Come ricordato oggi in conferenza la Compagnia di San Paolo è attiva in Africa con progetti su salute, agroecologia e innovazione, in linea con il Piano Mattei. Sostiene CUAMM per migliorare la salute materno-infantile, partecipa a JAFOWA per la sovranità alimentare e promuove formazione e innovazione con Fondazione Cariplo. Ma sono attivi anche progetti su educazione, energia, intelligenza artificiale e sanità oltre ai 213 milioni di euro mobilitati per rafforzare ricerca, attrazione di talenti e trasferimento tecnologico.

All'incontro il ministro Bernini ha ribadito la centralità di Torino nella ricerca, che resta a tutti gli effetti, città universitaria.

Torino città universitaria

"Nel 2022 sono partita con le tende - ha detto - gli studenti evidenziavano una necessità, reale, di posti letto. Noi siamo partiti, velocemente, abbiamo investito tra fondi pubblici e Pnrr 2 miliardo. In Piemonte abbiamo ricevuto richieste per 6.500 posti letto. A livello nazionale le richieste del bando, a sportello aperto (la legge 338 sulle residenze universitarie ndr) sono oggi circa 60 mila e ogni giorno crescono”. 

Daniele Caponnetto

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