"Leonardo Leonardo vaffan...o". È questo lo slogan urlato a gran voce dallo spezzone sociale Pro Pal che, dopo aver preso allo sciopero generale partito questa mattina da piazza Palazzo di Città, hanno deviato dal percorso e raggiunto la sede dell'azienda dell'aerospace in corso Marche.
Fumogeni e petardi
Arrivati all'altezza dell'ingresso di Leonardo, ci sono stati tensioni con la Polizia. I manifestanti hanno tirato contro i cancelli e nel cortile petardi, fumogeni, sassi, sanpietrini e bottiglie. Oggetti che in molti casi hanno danneggiato le auto dei dipendenti in sosta nel piazzale.
Gli agenti, schierati in assetto antisommossa, hanno risposto con il lancio di un ingente quantitativo di lacrimogeni.
Un gruppo di Pro Pal è riuscito anche nel giro di pochi minuti a sfondare una delle porte a scorrimento laterali.
"Leonardo fa ordigni che uccidono le persone"
E dai megafoni i manifestanti, molti con il volto coperto da sciarpe ed occhiali, hanno urlato: "Dietro questo filo spinato viene dato vita ad ordigni che uccidono le persone: quindi bloccare qui, vuol dire bloccare la produzione di questa m...a".
"Ieri - hanno aggiunto - abbiamo bloccato l'aeroporto di Caselle, dove c'è la seconda sede: il Governo investe milioni per supportare questa azienda bellica. Leonardo è la terza esportatrice di armi per Israele nel mondo".
Aggiornamento ore 15.30
Il corteo ha proseguito su corso Francia, fino a raggiungere il confine con Collegno. Arrivati qui, i manifestanti hanno fatto invertito il senso di marcia e si stanno avviando verso il centro di Torino.
La Polizia ed i Carabinieri in tenuta antisommossa, con gli scudi e le camionette con idrante, ha bloccato i manifestanti che stavano rientrando pacificamente verso il centro città. Il cordone ha bloccato completamente i Pro Pal: al momento si sono registrati solo degli scontri verbali.
Il corteo è stato costretto quindi a deviare dalle strade laterali, non più su corso Francia, per tornare verso Torino. L'idea è che si voglia evitare un secondo passaggio davanti a Leonardo.
Sui disordini è intervenuta anche Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia. "Vogliono parlare di pace con gli strumenti della guerra. Parlano di civili innocenti a cui dare voce, per poi scagliarsi contro i lavoratori di una fabbrica, persone comuni che si guadagnano da vivere e che diventano bersaglio di rabbia e violenza solo perché svolgono il proprio lavoro - così Ambrogio -. Colpire le auto dei dipendenti, vandalizzare i muri o lanciare oggetti contro chi entra a lavorare non è “resistenza”, nulla ha a che fare con la causa palestinese o con l’offrire aiuti: è pura violenza contro lavoratori inermi".
Aggiornamento ore 17
I manifestanti hanno raggiunto prima il Cpr di corso Brunelleschi, per poi spostarsi in via Monginevro. L'obiettivo è andare in piazza Castello, dove alle 18 parte l'ennesimo corteo. In questo momento nella zona di San Paolo si registrano disagi alla viabilità.
“Il Gruppo Pd respinge con decisione le provocazioni e le polemiche strumentali provenienti dalla destra, che mirano unicamente a distorcere il senso di una giornata pacifica e partecipata - dichiara Gianna Pentenero, presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale -. Il diritto alla manifestazione è sacrosanto, ma non può essere confuso con atti isolati di violenza che condanniamo con fermezza. Le azioni compiute da pochi, come l’assalto a Leonardo, le irruzioni alle Ogr e presso aziende private, non solo sono inaccettabili, ma tradiscono lo spirito della mobilitazione, colpendo lavoratori e cittadini che nulla hanno a che vedere con il conflitto. A tutti loro va la nostra piena solidarietà”.