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Cronaca | 20 dicembre 2025, 18:40

Parco Sempione: il conto aperto del degrado tra droga e cantieri in arrivo

In Consiglio comunale il nodo sul futuro del parco: sanità, sicurezza e servizi sociali chiamati per la fase di transizione in arrivo

Parco Sempione: il conto aperto del degrado tra droga e cantieri in arrivo

Parco Sempione: il conto aperto del degrado tra droga e cantieri in arrivo

Un parco che potrebbe essere polmone verde e luogo di socialità, ma che da tempo è diventato il simbolo di un'emergenza fuori controllo. Nel Parco Sempione il degrado non è più un rumore di fondo: è cronaca quotidiana, fatta di consumo di droga a cielo aperto e condizioni igienico-sanitarie al limite.

Sullo sfondo, una riqualificazione annunciata come svolta storica grazie all'intervento di privati che hanno deciso di investire sull'area, ma che rischia di innescare l'ennesimo effetto domino se non accompagnata da interventi sociali e sanitari adeguati. Il tema è arrivato con forza in Consiglio comunale, dove maggioranza e opposizione hanno fotografato una situazione definita senza mezzi termini "emergenziale e straordinaria". Non un semplice problema di decoro urbano, ma un intreccio complesso di tossicodipendenze e sicurezza pubblica che riguarda non solo Parco Sempione, ma anche i quartieri limitrofi.

L'effetto Gondrand e il rischio dispersione

La riqualificazione, se non governata, rischia di peggiorare il problema. Lo si è già visto con la prima demolizione della struttura Gondrand, che ha provocato uno spostamento non gestito di persone senza fissa dimora e con dipendenze, con l'effetto di diffondere il degrado in altre zone della città. Inoltre, il caso dell'ex azienda abbandonata non garantisce un definitivo allontanamento degli occupanti. A testimoniarlo sono gli operatori del Dipartimento Dipendenze dell'Asl di Torino, che parlano infatti di tendopoli nonostante la demolizione di parte della struttura.

Da qui la richiesta politica, avanzata dal consigliere comunale Tony Ledda (PD), di un cambio di passo: non un semplice intervento urbanistico, ma un'azione integrata che coinvolga sanità, servizi sociali e sicurezza. Un impegno che, pur non essendo trattato formalmente come un atto tecnico, è stato richiamato nel dibattito come cornice necessaria per affrontare l'emergenza Sempione.

Sul fronte politico, Ledda ha infatti ribadito che la trasformazione di Parco Sempione passa anche dalla gestione dell'oggi. "Si sta lavorando per cambiare la fama del parco, c'è la delibera su Gondrand e un progetto importante sulla piscina", ha ricordato. Ma la realtà attuale parla di persone allontanate dopo i primi interventi, di "forti problemi igienico-sanitari" e di una presenza significativa di soggetti con dipendenze. "Ora è previsto lo sgombero in vista degli interventi e le persone saranno allontanate: chiediamo che vengano seguite dal punto di vista sanitario e anche sotto il profilo della sicurezza", ha spiegato, richiamando la preoccupazione di altri quartieri per un possibile trasferimento del problema.

Preoccupazioni che trovano eco anche tra i banchi dell'opposizione. Il consigliere comunale di Fratelli d'Italia Enzo Liardo ha parlato di segnali già concreti di spostamento verso via Ala di Stura. "Posso dire con certezza che si stanno già trasferendo in quella zona", ha affermato, riferendo di segnalazioni ricevute dai cittadini. "Oltre all'allarmismo, ho sentito parlare anche di possibili rappresaglie", ha aggiunto, descrivendo un clima di forte tensione.

Il punto di vista sanitario: riduzione del danno e limiti operativi

Dal punto di vista sanitario, il Dipartimento integrato delle dipendenze, con il dottor Vischia, ha chiarito i limiti e le potenzialità degli interventi. Il lavoro con gli assessorati, ha spiegato, è "consolidato" e basato sulla riduzione del danno, ma non può sostituirsi alle funzioni di ordine pubblico. "Non si possono chiedere all'ASL interventi di sicurezza", ha precisato, ricordando che le risorse non sono infinite e che rafforzare Sempione significa inevitabilmente rivedere la presenza in altre aree critiche come San Salvario, piazza Bengasi o Porta Palazzo.

Più nel dettaglio, l'educatore Luigi Arceri ha raccontato l'attività di prossimità avviata proprio a Parco Sempione, un'area che inizialmente non intercettava alcun servizio. "Siamo entrati noi nei loro spazi", ha spiegato, con l'obiettivo di ridurre il danno e motivare le persone al cambiamento. Gli interventi sono raddoppiati nel tempo, dalla frequenza settimanale a due volte a settimana, anche all'interno della piscina e di strutture improvvisate.

Giovani, crack e nuove marginalità

Arceri ha descritto una realtà in evoluzione, con occupazioni ancora presenti alla Gondrand, baracche di fortuna e spostamenti verso corso Venezia, lo Spazio 211 e l'asse del passante verso Caselle. Un dato allarmante riguarda l'età media, sempre più bassa, con la presenza di giovani donne e ragazzi, e un consumo prevalente di crack. "Non sono frequentatori abituali dei servizi e non sono abituati a rivolgersi al Sert", ha sottolineato, spiegando come la prevenzione passi anche da kit igienici e beni di conforto per facilitare il contatto.

La risposta dell'amministrazione: sociale e sicurezza

L'assessore alle Politiche sociali Jacopo Rosatelli ha definito la proposta "condivisibile" e utile come stimolo a rafforzare le attività già in corso. "Intendo questa proposta come un'indicazione per fare ancora meglio ciò che già facciamo", ha spiegato, sottolineando come l'amministrazione abbia già attivato un tavolo sulle sostanze psicoattive con ASL, enti del terzo settore e servizi sociali.

Ma Rosatelli ha anche ammesso che la fase che si apre con la riqualificazione segna un punto di non ritorno: "Non siamo più in una situazione ordinaria, ma in un salto di fase. Governare socialmente questo fenomeno è l'obiettivo di questa amministrazione, e forse dobbiamo dare un'attenzione specifica proprio a quell'area". Rosatelli ha poi richiamato il tema delle risorse, che mancherebbero anche a causa della Regione Piemonte, evidenziando come sul piano sociosanitario regionale non si registrino investimenti adeguati sulla riduzione del danno.

Sicurezza: un'emergenza fuori dagli schemi ordinari

A chiudere il quadro è stato l'assessore alla Sicurezza Marco Porcedda, che ha definito l'area "non più gestibile con strumenti ordinari". "Serve maggiore presenza, ma le risorse non sono sufficienti", ha spiegato. "La riqualificazione di Gondrand– ha ricordato– insegna che i semplici interventi di pulizia sono solo tamponi". Prima dell'avvio materiale dei lavori, anche l'area Sempione dovrà essere oggetto di interventi specifici: "La necessità di intervenire è forte e dopo recenti incontri con i residenti qualche operazione, nel limite di risorse disponibili e competenze, lo abbiamo programmato in attesa degli effettivi lavori e dell'avvio del progetto".

Marco D’Agostino

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