Saranno proprio i Modena City Ramblers, mercoledì 25 aprile, alle 17.30 in piazza Arbarello, a chiudere la “Festa grande d’aprile”, un’intera giornata di appuntamenti e iniziative per celebrare la Liberazione, che il Polo del ‘900 organizza insieme ai suoi enti partner, con il sostegno del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte e la collaborazione della Città di Torino e dell’Arci Piemonte.
A partire dalle 10, il Polo del ‘900 aprirà ai cittadini le porte dei palazzi di San Celso e San Daniele in corso Valdocco angolo via del Carmine, proponendo nell’arco della giornata un ampio programma di letture, incontri, visite guidate, proiezioni, reading e mostre,incentrati sui valori della Resistenza e i principi della Costituzione, promossi dai 19 enti del centro culturale situato nel complesso juvarriano dei Quartieri militari.
«Il 25 Aprile è il giorno in cui concentriamo e condensiamo l’esperienza che, dopo l’armistizio dell’8 Settembre 1943, ha coinvolto moltissimi italiani e che potremmo definire come il periodo del risveglio - dichiara Sergio Soave, Presidente del Polo del ‘900 - Risveglio da una lunga notte in cui ci avevano fatto prendere per luce ciò che, invece, era buio, buio della democrazia e della libertà. Non dobbiamo guardare al 25 Aprile come un evento chiuso nei libri di storia. Esso può essere la nostra linfa, alimentare il nostro coraggio, far crescere la nostra volontà a superare le sfide che abbiamo davanti. A noi, oggi, spetta il compito di riaffermare l'attualità, cercando nei principi fondamentali contenuti nella nostra Costituzione, nell’anno del suo settantesimo anniversario, gli strumenti per contribuire, ciascuno nel proprio ruolo e con i propri ideali ed orizzonti politici, a costruire una comunità nazionale più coesa, più solidale, più giusta».
Aggiunge il Direttore del Polo del ‘900 Alessandro Bollo: «Il Programma della Festa della Liberazione al Polo del ‘900 sarà articolato in quasi 40 iniziative tra incontri, spettacoli, proiezioni, visite guidate, presentazioni di libri, mostre e concorsi creativi. Un palinsesto ricco e variegato, coordinato dall’ISTORETO, frutto del coinvolgimento di tutti i nostri 19 enti partner e realizzato con il sostegno del Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio Regionale del Piemonte. Abbiamo pensato a un programma in grado di coinvolgere tutta la cittadinanza e in particolare i più giovani che generazionalmente stanno perdendo il racconto e anche la memoria indiretta di quegli eventi. Celebrare il 25 aprile e partecipare alle manifestazioni organizzate è un’opportunità, per ognuno di noi, per essere cittadini, uniti e liberi».
Dichiara Nino Boeti, Presidente del Consiglio regionale del Piemonte e consigliere delegato al Comitato Resistenza e Costituzione:«La celebrazione della Liberazione cade in un anno importante per il nostro Paese. 70 anni fa entrava in vigore la nostra Costituzione. Un documento straordinario all’interno del quale gli uomini e le donne della Resistenza diedero il loro contributo definendone principi e indirizzi. Questo è anche l’ottantesimo anno dalla promulgazione delle leggi razziali, una delle vergogne del nostro Paese. Gli italiani allora furono indifferenti, la gran parte, conniventi gli altri. Il fascismo fu violenza, sopraffazione dei diritti civili, soppressione delle libertà individuali. Per usare le parole di Giacomo Matteotti, il fascismo non fu un’opinione ma un crimine. Ed essere antifascisti vuol dire, ieri come oggi, credere nell’uguaglianza, nella solidarietà, nella generosità e nella libertà. La Resistenza fu sacrificio, fame e freddo ma fu anche gioia, quella di sentirsi in tanti dalla parte della giustizia e della Storia. Per questo il 25 aprile è un giorno di Festa e non c’è festa che non abbia la musica».
Dichiara l’Assessore alla Cultura della Città di Torino Francesca Leon: «Vorrei ricordare la storia esemplare della Resistenza con le parole di Giovanni De Luna che descrive il periodo come: “quei mesi terribili ma anche meravigliosi in cui comunisti e monarchici, aristocratici e contadini, ragazzi alle prime armi e ufficiali dell'ex esercito regio lottarono, morirono, uccisero per salvare la loro patria, la loro libertà, il futuro di una nazione intera”. Ogni anno, il 25 aprile, è la giornata in cui tutti i cittadini italiani possono volgere il pensiero ai valori fondanti della nostra democrazia. Anche quest’anno, grazie al lavoro congiunto del Polo del 900, del Consiglio Regionale del Piemonte e della Città, torna “Festa grande d’Aprile” per la Liberazione al Polo del 900 momento in cui la città avrà un’occasione di riflessione collettiva sui temi importanti della nostra storia».
Alle 17.30, in piazza Arbarello, i Modena City Ramblers saliranno sul palco per una nuova tappa del loro tour “Sulla strada, controvento tour”, che è partito dalla capitale il 24 febbraio 2018, in occasione la Manifestazione nazionale “Mai più Fascismi. Mai più Razzismi”, e che vede la storica band emiliana proporre i brani dell’ultimo album “Mani come rami, ai piedi radici”, alternati ai loro classici.
I Modena City Ramblers nascono nel 1991. Il loro combat folk è un’identità musicale meticcia fatta di Irlanda ed Emilia, di dialetto e dei racconti sulla Resistenza, di viaggi e di impegno civile. Nel 1994 esce l’album d’esordio, “Riportando tutto a casa”, che ottiene un immediato e sorprendente successo, con più di 200.000 copie vendute ad oggi. Seguono “La grande famiglia” (1996), “Terrà e libertà”(1997), “Raccolti” (1998), “Fuori campo” (1999), “Radio Rebelde” (2002), “Bella ciao” (2008)…fino ad arrivare al sedicesimo album in studio “Mani come rami, ai piedi radici” (2017, Modena City Records). Il tema della memoria e della Resistenza è presente non solo in“Appunti partigiani” del 2005 ma anche in “Battaglione alleato” (2012), che celebra un episodio particolare della lotta di Liberazione avvenuto in terra reggiana.