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torinoggi.it | 13 dicembre 2018, 10:05

Malati non autosufficienti, Asl Torino nel mirino nonostante il calo delle liste d'attesa

Presidio sotto la sede di via San Secondo da parte delle associazioni dei famigliari. "Oltre 8000 persone ancora in attesa e allo stremo delle risorse e delle energie"

Malati non autosufficienti, Asl Torino nel mirino nonostante il calo delle liste d'attesa

Due giorni fa la Asl Torino ha comunicato i nuovi dati sulle liste d'attesa per i malati non autosufficienti. Un passo avanti, dopo anni di cordoni stretti a causa del Piano di rientro della Sanità piemontese. Ma per chi è affetto da patologia (e per le loro famiglie) tutto questo ancora non basta.

Per ribadirlo, questa mattina hanno manifestato davanti alla sede di via San Secondo con cartelli e volantinaggio, tramite il CSA - coordinamento sanità e assistenza tra movimenti di base, Adelina Graziani e Alzheimer Piemonte. "Anche se accogliamo con favore che proprio in questi giorni sono stati diffusi i nuovi dati sulle liste d'attesa, questi sono ancora troppo alti", commenta Maria Grazia Brusca, presidente della Fondazione Promozione sociale Onlus. In sostanza, ancora troppi sono i casi che di fatto contraddicono "il fondamentale diritto alla tutela della Salute".

E il calo delle liste, seppur incoraggiante, non basta. "Anche se da ottobre sono diminuite di 2149 unità le persone in lista d'attesa - dice Riccardo Ruà, presidente dell'associazione Adelina Graziani - restano solo a Torino oltre 8000 malati cronici anziani non autosufficienti in lista d'attesa, magari da anni, che continuano a non avere alcuna data certa di quando avverrà la presa in carico da parte dell'Asl di Torino. Spesso succede che muoiano in attesa della cura di cui hanno diritto".

"Forse non hanno compreso - aggiunge Giuliano Maggiora, presidente dell'associazione Alzheimer Piemonte - che si tratta di malati gravissimi con più patologie croniche". E totalmente a carico dei loro congiunti, con costi rilevanti. "State creando nuovi poveri", dicono dal presidio.

Senza dimenticare i costi che comportano gli stessi inserimenti convenzionati in RSA. "Con costi, anche convenzionati, spesso altissimi - aggiunge Breda - e soprattutto con collocazioni fuori Torino, con difficoltà e ulteriori costi per le famiglie che vogliono stare a canto ai propri congiunti malati".

E la richiesta è quella di avere diffusi pubblicamente le nuove liste aggiornate e le prese in carico dei non autosufficienti. Aggiornamento che, proprio Asl, ha comunicato l'altro giorno, ma che ha promesso di aggiornerare a febbraio. 

Massimiliano Sciullo

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