La riqualificazione dell’area ex Westinghouse creerà non pochi problemi alla Giunta Appendino

“Non ho molto da dire. La vicenda riguardante l’avvio del progetto di riqualificazione dell’area ex “Westinghouse” è nota. Ciò che posso evidenziare è il fatto che sia un’operazione, totalmente, sbagliata, perché la città attua un’azione speculativa. Questo non è, solo, il mio punto di vista, ma quello dell’intera Giunta comunale. D’altro canto, però, non possiamo permetterci di interrompere i processi iniziati dalle precedenti amministrazioni, ma cercheremo di rallentare la costruzione di grandi centri commerciali perché in questi ultimi cinque anni ne sono stati creati più di venti e ci pare un numero fuori da ogni concezione logica”. Queste sono le parole di Guido Montanari, vicesindaco di Torino, che aprono la commissione convocata presso la Sala del Consiglio della Circoscrizione 3 e avente come tema del giorno le motivazioni e gli aspetti fondamentali riguardanti l’avvio della riqualificazione dell’area ex “Westinghouse” tra corso Vittorio Emanuele II e via Paolo Borsellino.

A rendere, ancora, più animata questa commissione, poi, ci hanno pensato, circa, cinquanta occupanti di edifici sfratti, che hanno voluto delle spiegazioni sulla loro situazione di abusivi a tutti gli effetti. Ci sono stati momenti di forte contestazione, ma la protesta ha sempre mantenuto livelli pacifici. Una di loro ha preso la parola per esprimere il malessere generale che da troppo tempo a questa parte aleggia tra gli occupanti: “Paghiamo le tasse, regolarmente, ma nessuno ci aiuta. Ci hanno mandati via, con la violenza, da questi edifici abbandonati e in disuso. In campagna elettorale sono state fatte tante promesse dall’attuale amministrazione, ma nessuna di queste è stata rispettata. Come se non bastasse, ora, non ho neanche più un lavoro perché sono un’occupante.”

A stemperare la tensione ci ha pensato la presidente della Circoscrizione 3, Francesca Troise, la quale ha promesso che entro due settimane verrà convocata una commissione straordinaria sull’emergenza abitativa con la presenza, anche, dell’assessora al welfare, Sonia Schellino, oltre che a quella dell’assessore all’urbanistica, nonché vicesindaco, Guido Montanari, peraltro già presente in questa occasione.

Riportando l’attenzione, però, agli aspetti fondamentali riguardanti l’ex “Westinghouse” Montanari ha annunciato che, verosimilmente, il piano urbanistico di riqualificazione potrà essere attuato, soltanto, entro la fine del 2017.

Il malumore generale che si è percepito nella Sala del Consiglio proveniva, anche, dai numerosi cittadini accorsi. Non ci sono certezze sui benefici che questa opera potrà portare, ma si è consci del fatto che andrà a intaccare quel poco spazio verde presente nel quartiere Cit Turin, oltre che a creare problemi urbanistici non indifferenti, essendo quest’area situata nella zona limitrofa al centro di Torino. Il progetto, infatti, prevede la presenza di un centro congressi, di un albergo e di un centro commerciale (entro fine febbraio si saprà chi la spunterà tra Novacoop ed Esselunga). Si può, dunque, considerare definitivamente accantonata, anche, la remota ipotesi di una nuova biblioteca civica disegnata dall’architetto Bellini. La Circoscrizione 3, dunque, continuerebbe a rimanere priva di un polo civico destinato allo studio dal momento che l’unica struttura destinata a queste esigenze è la “Luigi Carluccio”, ormai chiusa da due anni.

Il vicesindaco, poi, in chiusura di commissione, ha voluto ribadire il fatto che non verranno costruiti altri centri commerciali oltre a quelli i cui progetti sono già stati avviati e ha promesso che verranno limitati i danni, per quanto possibile.