"Il sole per amico" giunge anche in Piemonte, grazie al volere di Paola Queirolo, ideatrice e coordinatrice della campagna. Si tratta di un'iniziativa che si prefigge lo scopo di portare informazione e prevenzione nelle scuole sul melanoma e i rischi che conseguono da una cattiva esposizione al sole.
La nostra regione, infatti è una delle più esposte al rischio di melanoma, come conferma Maria Teresa Fierro, (Direttore della Struttura Complessa di Dermatologia Azienda Ospedaliero – Universitaria Città della Salute di Torino), con oltre 500 nuovi casi diagnosticati ogni anno e circa 8000 persone che convivono con la malattia.
Alessandro Galavotti, introduce la conferenza definendo il melanoma:"Tumore subdolo e aggressivo non solo nei confronti della popolazione adulta. Ma finalmente arriva in Piemonte,dopo il successo avuto in altre 10 regioni (Liguria, Lombardia ad esempio), l'iniziativa "sole per amico, coinvolgendo le scuole primarie, le famiglie dei bambini e gli insegnanti." Nemmeno le istituzioni politiche si fanno da parte nell'ambito prevenzione, come dimostra Mauro Laus, presidente del consiglio regionale, che ribadisce:"La salute non è un benessere solo per la singola persona, ma per la collettività. La politica cerca di far tanto su questo ma siamo ancora indietro".
"Come si può prevenire? Con la consapevolezza e la conoscenza del nostro corpo, sapere cosa può fare e cosa non può fare. È una questione di responsabilità. Per questo le prime vittime sono sempre i bambini, per questo abbiamo deciso di entrare nelle scuole, perché il futuro appartiene ai giovani: la nostra speranza sono i ragazzi".
Le scuole dunque, rappresentate oggi da Roberto Montà, dell'assessorato all'istruzione, secondo cui:"La scuola è il luogo ideale per incidere sulla fase in cui i bambini hanno ancora un dialogo coi genitori. Dobbiamo fare in modo che la scuola sia in grado di accompagnare in maniera sistemica la funzione dell'educazione".
Una vera e propria rete di comunicazione, che parte da Paola Queirolo, Past President IMI (intergruppo melanoma italiano), per diramarsi nelle scuole italiane. "Nel 2002 avevamo circa 6000 casi, ora arriviamo in 13000 in tutta Italia. Un terzo hanno meno di 50 anni. Il motivo è banale, scottature contratte in infanzia e adolescenza. A settembre del 2015 è partita questa iniziativa, grazie anche all'aiuto di sussidi didattici che aiutano i bambini a comprendere quello che cerchiamo di dirgli.
Sole per amico, perché il sole può far bene, all'umore, alle ossa, ma l'importante è sapersi comportare a dovere. Il melanoma è una delle neoplasie più temute perché molto aggressivo, spesso asintomatico nelle fasi iniziali. Se non trattato, ha un'evoluzione fatale". La pelle dei bambini è molto più sottile ed esposta ai pericoli e alle sostanze tossiche, come sottolinea Paolo Broganelli, specialista in dermatologia. Importante dunque la prevenzione, veicolare un messaggio chiaro, corretto e idoneo a chi lo riceve.
E chi meglio dei bambini può farlo, per arrivare a convincere gli adulti? "I bimbi devono essere degli ambasciatori", conclude il professor Pietro Quaglino.