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Cultura e spettacoli | 13 maggio 2017, 00:38

Il compositore Henoel Grech al Salone del Libro

Per la sua colonna sonora dello short film tratto da un racconto di Stephen King. L'artista settimese ci parla del suo prossimo album "Mythology of Space" che sta nascendo dalla collaborazione con l'astronauta torinese Emanuele Pensavalle

Il compositore Henoel Grech al Salone del Libro

Un importante tributo alla carriera artistica del compositore di Settimo Torinese Henoel Grech arriva anche dal Salone del Libro. L'artista sarà ospite venerdì 19 maggio nella Sala Rossa del Salone Internazionale del Libro, per l'evento dedicato al maestro dell'horror Sthepen King. Con lui il traduttore italiano ufficiale dello scrittore 69enne del Maine, il moncalierese Giovanni Arduino. Henoel, intervistato dallo stesso Arduino e dalla giornalista Loredana Lipperini, racconterà come è nata la colonna sonora da lui composta del cortometraggio “Nona”, un film ispirato appunto da un racconto di Stephen King. Una produzione che ha fatto molto parlare di sé, anche per come è nata. Il giovane regista, Massimo Volta, ha inviato una mail allo scrittore americano proponendo il progetto e l'autore gli ha concesso i diritti per la cifra simbolica di un dollaro.

Henoel è reduce anche di altri importanti lavori, quale l'inno europeo della Federazione di Tiro con l'Arco del Mediterraneo e, in particolar modo, del lavoro realizzato per gli Emirati Arabi, che hanno commissionato al maestro della musica elettronica settimese la realizzazione dell'inno ufficiale per i festeggiamenti del loro 45esimo anniversario. Henoel, che dice di essersi molto ispirato da uno dei più grandi compositori di musica elettronica di tutti i tempi, il greco Vangelis, ha in preparazione il suo ultimo album. E non smetterà di stupire neppure in quest'ultima fatica, in quanto sta creando le sue nuove sonorità confrontandosi con un ingegnere aerospaziale dell'Esa, l'Agenzia spaziale europea, il torinese Emanuele Pensavalle. Dopo la laurea in ingegneria elettronica conseguita presso l'Università di Pisa, inizia la sua carriera svolgendo attività di ricerca al Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) per circa due anni. Successivamente si trasferisce a Torino ed entra nel mondo dell'aerospazio presso l'allora Aeritalia, oggi Thals Alenia Space, dove lavora per 24 anni, prima come progettista, poi come "program manager" in numerosi progetti spaziali, legati soprattutto all'esplorazione dello spazio e alla realizzazione della Stazione Spaziale Internazionale (Iss). Successivamente, per sei anni, è direttore dei Programmi presso Aviospace, la sussidiaria italiana del gruppo Airbus, occupandosi ancora di astronautica, di progetti di esplorazione spaziale e, in più, di sistemi di lancio e operatività in orbita. Attualmentesvolge attività di consulenza per aziende aerospaziali europee e per organismi istituzionali di sostegno allo sviluppo tecnologico delle imprese piemontesi.

Il nuovo album si intitolerà “Mythology of Space”: “La sua collaborazione – spiega Henoel a Torinoggi.it – consiste nel spiegarmi tutti i vari spostamenti dei pianeti del nostro sistema solare. Mi ha aiutato a trovare i suoni originali, che inserirò nell'album, dei vari pianeti, oltre alla conversazione originale degli astronauti della base spaziale ISS. Un ritorno, in sostanza, alle mie origini, alla passione che ho sempre nutrito nei confronti dell'Universo e della mitologia che lo avvolge nei secoli. Questo album vuole essere un omaggio ai Voyager Golden Records, dischi fonografici lanciati nel 1977 a bordo dei due veicoli spaziali Voyager. Mythology of Space è la realizzazione di un sogno artistico che avevo da tempo – prosegue il compositore settimese -, essendo sempre stato affascinato dall'Universo e dalle missioni umane di esplorazione. Il concetto espresso dalla mia composizione è un viaggio nell'universo conosciuto che permette di evocare, attraverso il suono, la forza emotiva delle stelle e delle esplorazioni spaziali. Un viaggio verso l'essenza della proiezione nel microcosmo nel macrocosmo di ciascuno di noi. Ho inserito i suoni enigmatici di pianeti così come i suoni e le voci da stazioni spaziali. Il mio album, in realtà, non è per celebrare lo spazio intorno alla Terra, bensì per raccontarne le percezioni, che sono le stesse che, ogni giorno, ispirano la mia ricerca della profondità del suono, fatta di pura sensazione”.

Flavio Giuliano

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