Torino: Barattolo punta sulla raccolta differenziata

Barattolo punta all’ecologia e lo fa attraverso accordi con diverse associazioni. Da un paio di settimane, infatti, è stata introdotta su via Varano, in occasione del mercato di libero scambio, la raccolta di abiti usati, in collaborazione con Humana. Mentre tra la fine di agosto e la prima metà di settembre toccherà anche a carta e cartone, grazie all’accordo con Cartesio, infine più avanti si procederà al recupero dei materiali elettrici ed elettronici grazie alla cooperativa torinese TRiciclo. 

“Una parte del bando – ha spiegato Cristina Grosso, vicepresidente di ViviBalon, che organizza il mercato – prevedeva la raccolta differenziata, abbiamo quindi cercato di attivare delle convenzioni con diverse cooperative già presenti sul territorio”.
La sperimentazione è quindi partita durante il mese d’agosto, anche per approfittare del periodo più tranquillo. Tutto l’invenduto, quindi, anziché finire indistintamente nella spazzatura (o in mezzo alla strada, nei casi peggiori), sarà quindi separato e recuperato.

“Abbiamo fornito ai nostri espositori i sacchi per suddividere la merce invenduta – ha aggiunto Cristina Grosso – e hanno così iniziato a mettere i vestiti dentro agli appositi cassoni, per noi è una grande conquista. Tra i nostri obiettivi c’era anche quello di creare un “ecopoint” con tutti i vari tipi di suddivisione”.

Naturalmente, tra le difficoltà organizzative, c’è anche un problema di mentalità. Difficile, talvolta, far capire alle persone quanto possa essere importante la raccolta differenziata dei rifiuti. ViviBalon ha iniziato, “un pezzettino alla volta”, a convincere gli espositori, ma verso la fine di agosto interverrà anche Eco dalle Città.
“Daremo un supporto alla raccolta differenziata – ha spiegato Paolo Hutter, presidente della cooperativa torinese, già attiva da anni su diversi fronti – e aiuteremo ViviBalon sia per il mercato del sabato (a Borgo Dora, ndr), sia per quello della domenica. Subito dopo le ferie faremo una riunione per capire come organizzarci”.