Oggi sarà una giornata importante per il trasporto pubblico torinese, perché la sindaca Appendino ha convocato un vertice con i parlamentari piemontesi per trovare una strategia comune sul futuro della Metropolitana di Torino. Parteciperanno anche la Città metropolitana e il Consiglio comunale. L’obiettivo è chiedere una proroga al Governo alla scadenza del 31 dicembre, perché se entro quella data non sarà pronto un progetto per la linea 2 sfumerà il finanziamento di 10 milioni di euro già stanziato. Mentre la sindaca, ieri, incontrava consiglieri e militanti al Circolo Anatra Zoppa, proprio in vista di questo vertice, alla Festa dell’Unità si è discusso di trasporti e infrastrutture.
Durante l’incontro, moderato dal giornalista Oscar Serra, è intervenuto il viceministro all’Economia, Enrico Morando, che ha illustrato l’attuale situazione degli stanziamenti governativi in materia di infrastrutture. “Nel 2007 – ha spiegato – gli investimenti pubblici ammontavano a 46,8 miliardi di euro, nel 2016 sono scesi a 35,1 miliardi. Una caduta drammatica. Ora dobbiamo recuperare la capacità di investire per recuperare competitivià. Le condizioni finanziarie esistono”. La crescita del PIL, al momento oltre le aspettative per l’anno in corso, lascia intendere che l’anno prossimo crescerà anche il gettito fiscale, creando le condizioni per aumentare gli investimenti anche nel settore delle infrastrutture.
“Nel 2016 – ha però avvisato Morando – si è speso di meno: non hanno funzionato alcune norme e ad aprile è entrato in vigore il nuovo regolamento per gli appalti, un provvedimento necessario che però ha fermato la macchina della Pubblica Amministrazione, che si è bloccata di fronte all’introduzione della nuova norma”.
Un problema di mentalità che però, secondo gli altri presenti, sarebbe facilmente superabile. Claudio Lubatti, ex assessore ai Trasporti del Comune di Torino, ora consigliere, ha spiegato: “Ci troviamo di fronte a una sfida, dobbiamo cogliere la trasformazione culturale in atto nella mobilità. Non dobbiamo però dimenticare che oltre agli investimenti per le infrastrutture servono risorse per la gestione, altrimenti un’azienda come GTT non ha le forze per sostenerle”. L’enorme debito attuale, ha spiegato Lubatti, nascerebbe infatti dall’alto costo di gestione ordinaria del sistema dei trasporti, non adeguatamente sostenuto dagli enti pubblici. E il futuro di GTT è un altro dei nodi cruciali per il futuro del trasporto pubblico di Torino.
“La colpa dell’attuale Giunta comunale – ha proseguito l’ex assessore – è l’immobilismo nei confronti di GTT, il cui ruolo va invece riprogettato. Bisogna poi capire se gli enti locali avranno le risorse per finanziare l’azienda”.
Una questione sottolineata anche da Nadia Conticelli, presidente della Commissione Trasporti della Regione Piemonte. “Il trasporto pubblico – ha aggiunto – richiede anche una modalità manageriale. GTT va salvata ma senza lasciare un altro buco nero, cioè completando le opere che rendono efficiente l’intermodalità su cui sta puntando l’Unione Europea. Il 90% del trasporto piemontese, infatti, viaggia su gomma. Dobbiamo spostarla sul ferro”.
“Con il Comune di Torino – ha attaccato Conticelli – il dialogo è difficile, perché hanno cavalcato tutto e il contrario di tutto, anche quei comitati molto ideologici secondo i quali lo sviluppo si intreccia necessariamente con il malaffare”.
“Le infrastrutture – ha aggiunto Roberto Montà, sindaco di Grugliasco – aprono possibilità interessanti, ma il dibattito attuale ci allontana dalla dimensione europea. Sulla base della qualità dei trasporti le persone scelgono dove andare ad abitare e dove investire, noi stiamo perdendo straordinarie occasioni. Il nostro territorio rischia di perdere competitività, questo lo pagheranno i nostri figli tra vent’anni”.
La soluzione, secondo gli amministratori del PD, è quindi quella di spingere sulla costruzione delle infrastrutture legate ai trasporti. Non solo la Metro 2, ma anche il TAV (citato da Nadia Conticelli) e, come ha sottolineato Montà, la FM5, il sistema ferroviario metropolitano.
Come ha poi ribadito, in chiusura, il viceministro Morando, l’intento del Governo sarebbe quello di potenziare il sistema ferroviario nazionale (con alcuni grandi interventi come il Terzo Valico) per diminuire il trasporto su gomma e l’inquinamento che ne deriva.