Carlo Verdone è un nome che unisce buona parte del pubblico cinematografico italiano. Scegliere alcuni dei suoi film per mettere in piedi una rassegna sul tema dell’accessibilità è quindi una scelta coerente. Il ciclo di proiezioni, dal titolo “Più cinema per tutti”, si terrà dal 2 all’11 ottobre al Cinema Massimo di Torino, e all’inaugurazione, con il film “Borotalco” (ore 20.30), sarà presente Carlo Verdone in persona.Organizzata da AMNC – Associazione Museo Nazionale del Cinema, “Più cinema per tutti” è coordinata da Rosa Canosa e ha ottenuto un finanziamento da parte di Compagnia di San Paolo grazie al Bando Open, dedicato all’innovazione sociale e nello specifico allo sviluppo del pubblico.
“In Italia – ha spiegato Rosa Canosa – ci sono due milioni di ciechi e ipovedenti e un milioni di sordi e ipoudenti, ma gli strumenti per l’accessibilità sono ancora poco diffusi. La rassegna vuole quindi diffondere questa conoscenza accanto al cinema, inserendosi quindi nella programmazione di sala. Questi strumenti, poi, possono essere utili anche per gli stranieri o per gli anziani, consentono quindi ampliare il pubblico potenziale”.
Dei nove film in programma, per la rassegna dedicata a Carlo Verdone, sette saranno accessibili. L’audio descrizione sarà disponibile con una app per smartphone, Movie Reading, mentre i sottotitoli saranno a schermo.
Oltre al film inaugurale, saranno in programma “Perdiamoci di vista”, “L’amore è eterno finché dura”, “Compagni di scuola”, “Io e mia sorella”, “Maledetto il giorno che t’ho incontrato” e “Ma che colpa abbiamo noi”.
Completano il calendario “Il mio miglior nemico” e “Sotto una buona stella”, che non avranno la resa accessibile ma fanno comunque parte della rassegna dedicata a Verdone.
Ma le iniziative non si fermano qui, perché nel 2018 altri quattro film saranno resi accessibili con le stesse modalità e diffusi sul territorio attraverso la piattaforma di distribuzione Movie Day.
“Una decina di anni fa – ha raccontato Vittorio Sclaverani, presidente di AMNC – ho avuto la fortuna di conoscere Luca Rastello, il quale mi disse che per provare a cambiare le cose, oggi occorre lavorare in contesti locali. Credo siamo molto vicini a questo pensiero”.
“Il punto di fondo – ha aggiunto Donata Pesenti Campagnoni, direttore pro tempore del Museo Nazionale del Cinema – è che dobbiamo garantire l’accesso alla cultura a tutti. Esistono tanti spettatori con esigenze diverse”. Il Museo, in effetti, ha avviato un percorso legato all’accessibilità già nel 2008, per poi estenderlo a diversi ambiti.
L’innovazione culturale, ma più in generale l’accessibilità della cultura, è uno dei temi su cui Compagnia di San Paolo sta investendo maggiormente. Sandra Aloia, dell’area innovazione culturale della fondazione bancaria, ha sottolineato come la cultura possa essere considerata uno strumento di coesione per una comunità specifica.