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Attualità | 28 settembre 2017, 19:38

Al G7 di Venaria presentata la Tac per le opere d'arte

Per progettare un nuovo apparato per radiografie digitali e tomografie computerizzate per i beni cultuali. In prima fila il Dipartimento di Fisica dell’Università

Al G7 di Venaria presentata la Tac per le opere d'arte

Il Dipartimento di Fisica dell’Università degli Studi di Torino, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e la Fondazione Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” (CCR) hanno progettato e realizzato nel periodo 2010-2013, grazie ad un finanziamento della Regione Piemonte, un apparato unico nel suo genere per la realizzazione di radiografie digitali e tomografie con raggi X su opere d’arte di grandi dimensioni. Le informazioni ottenute sono utili per il loro studio e come diagnostica ai fini del restauro e della conservazione

Nel corso di questi anni sono state realizzate decine di tomografie e centinaia di radiografie di opere provenienti da tutta Italia tra cui opere prestigiose come il Doppio Corpo di Pietro Piffetti (1738), commissionato dal Quirinale, il Crocifisso attribuito a Donatello, proveniente dalla Chiesa dei Servi di Padova, come pure tele e tavole di pregio con dimensioni fino a 4 metri. Negli ultimi anni l'Università di Torino ha iniziato un percorso che riconosce il valore della transizione da un modello scientifico chiuso a quello aperto.

L'Università di Torino ha attivato progetti scientifici e collaborazioni con Enti pubblici e aziende nel paradigma della scienza aperta. Sono stati avviati progetti scientifici e collaborazioni con Enti pubblici e aziende private in un ottica di Open Science, concentrandosi su soggetti di grande impatto economico e sociale. In questo contesto parte da Torino, in occasione del G7 della Scienza, un invito alla comunità scientifica internazionale a partecipare ad un progetto di collaborazione per ideare e realizzare, secondo un modello di open innovation, un nuovo apparato per radiografie digitali e tomografie computerizzate dedicate ai beni cultuali.

L'Università di Torino, l'INFN attraverso la sua rete CHNet e il CCR metteranno a disposizione di tutta la comunità scientifica internazionale l'intera documentazione del progetto (piani, schizzi, calcoli, immagini, test) e il loro know-how per creare, con uno spirito di collaborazione, una comunità di ricercatori e aziende dedicate alla progettazione e all'attuazione della nuova infrastruttura di ricerca.

c.s.

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