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Eventi | 17 novembre 2017, 09:04

Angelo Froglia. L’inganno dell’arte ai Bagni Pubblici di via Agliè di Torino

Sarà proiettato stasera il documentario sull’autore della “beffa di Modigliani”

Angelo Froglia. L’inganno dell’arte ai Bagni Pubblici di via Agliè di Torino

Angelo Froglia, classe 1955, è stato un pittore livornese irregolare, controverso e spesso emarginato. La forza della sua esistenza spregiudicata e maledetta si snoda tra laboratori d’arte, lotte politiche, carceri, droghe e grandi amori. Un urlo di libertà, violento, provocatorio, intransigente, lanciato da un angolo della provincia italiana e rivolto al mondo.

La sua è una storia misconosciuta, raccontata dalle voci dei pochi che gli furono vicini e ricostruita attraverso scritti, dipinti e filmati originali dell’artista, oltre ai materiali d’archivio stampa e video dell’epoca, per cercare di rendere giustizia a una figura profonda, complessa e ancora ambigua.

Dipingere era la sua ossessione: nell’arco della sua breve esistenza – è morto nel 1997 a causa della droga – ha prodotto tantissima pittura. Egli, tuttavia, è noto ai più soprattutto per essere stato l’autore delle sculture utilizzate per la famosa “beffa” delle false teste di Modigliani: è il 1984 e la sua città, Livorno, si appresta a celebrare il centenario della nascita di “Modì”. Per tale ragione, il Comune decide di scandagliare il “fosso reale” – un canale che attraversa il centro cittadino – alla ricerca delle “teste di Modigliani”, alcune sculture perdute che, secondo una leggenda locale, l’artista avrebbe gettato nel corso d’acqua nel 1909.

Froglia, all’epoca 29enne, artista con una storia travagliata alle spalle che, per mantenersi, lavorava come portuale, decide di prendersi una rivincita e di scolpire due grosse pietre a imitazione delle “teste”, gettandole nel canale. Dal fango di quest’ultimo, qualche giorno dopo, furono ritrovate non due, ma ben tre sculture – alcuni studenti di Livorno, per fare uno scherzo, avevano avuto la sua stessa idea – che i critici d’arte italiani si erano subito affrettati a riconoscere come autentiche, esponendole nella mostra di Livorno dedicata al centenario di Modigliani, prima che si scoprisse che in realtà fossero false.

L’intento di Froglia, però, che fu subito screditato dalla stampa, non era quello di effettuare una burla, bensì quello di “evidenziare come attraverso un processo di persuasione collettiva, attraverso la Rai, i giornali, le chiacchiere tra le persone, si potevano condizionare le condizioni della gente”.

Per ricordarlo e rendergli giustizia, i Bagni Pubblici di via Agliè proietteranno il documentario dedicato alla sua vita, uscito poco prima dell’estate. Sarà presente il regista, Tommaso Magnano, che dialogherà con Alessandro Bulgini, artista torinese e amico di Froglia.

Roberta Scalise

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