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Attualità | 30 novembre 2017, 13:32

Torino alla ricerca della sua vera anima, a metà strada tra impresa e beneficio sociale

Nasce Torino Social Impact, che riunisce tutti gli attori del territorio che possono contribuire a dare risposte a emergenze sociali e al tempo stesso sviluppare nuove aziende

Torino alla ricerca della sua vera anima, a metà strada tra impresa e beneficio sociale

"Torino è seduta sopra una bomba a orologeria, per quanto riguarda le emergenze sociali. Se non troviamo le risposte adatte rischiamo di farla esplodere, ecco perché è importante impegnarsi su questo fronte, stimolando l'impresa a facendo da laboratorio per essere di esempio verso altre città e altre realtà".

L'assessore comunale all'Innovazione, Paola Pisano, sceglie una metafora incisiva per spiegare perché, a Torino, è stato firmato oggi il protocollo che sancisce la nascita di Torino Social Impact, un'alleanza tra enti e istituzioni per trovare strategie in grado, da un lato, di dare risposte alle necessità della gente e dall'altro a creare un tessuto imprenditoriale specializzato in questi temi.

L'obiettivo, insomma, è sfruttare appieno le caratteristiche tipiche del nostro territorio, orientandole verso una cura delle persone, dell'ambiente e delle fragilità sociali che sono ormai indispensabili. Appoggiandosi proprio a quelle nuove tecnologie che l'innovazione mette a disposizione.

Protagonista, insieme al Comune, anche la Camera di Commercio. "Dopo dieci anni in cui abbiamo studiato questo fenomeno legato a imprese al confine tra profit e no profit, abbiamo deciso che era il momento di proporci come attori - commenta Guido Bolatto, segretario generale dell'ente camerale - dunque vogliamo sostenere chi fa impresa in questo settore, aiutandoli a trovare finanziamenti, ma anche aiutandoli a fare rete tra loro".

Tra coloro che è pronto a dare il proprio contributo c'è Mario Calderini, presidente del comitato imprenditorialità sociale della Camera di Commercio. "Ci sono bisogni in cerca di soluzioni che sono grandi opportunità di sviluppo per un settore di impresa che cerca intenzionalmente un impatto sociale, riuscendo a essere al tempo stesso autosostenibile. Welfare, assistenza e altri bisogni organizzati possono trasformare le necessità in opportunità economiche. e anche la finanza si sta affacciando su questo settore, magari proponendo rendimenti minori, ma investendo prima negli ecosistemi, piuttosto che in singole aziende. Ecco perché dobbiamo proporci in questa chiave. È una vocazione reale, finalmente, dopo tante ipotesi discutibili sul futuro della città, all'incrocio tra la tradizione imprenditoriale, la capacità innovativa e sistema finanziario con fondazioni e due grandi banche. Siamo in un indirizzo politico nuovo, che mescola la politica industriale con quella sociale".

Tra gli appuntamenti futuri, un convegno organizzato da Nesta Italia il 15 dicembre, mentre nuove iniziative saranno presentate dal Comune (il 30 gennaio). Il 12 febbraio, infine, sarà presentato il Piano Operativo di Torino Social Impact, accompagnato il 30 marzo dal varo della piattaforma web.

Massimiliano Sciullo

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