Scrive un lettore di TorinOggi: "Ho appreso con sgomento la notizia che dall’1/1/2018 è stato chiuso al pubblico il distributore di metano GTT di Via Gorini al Gerbido di Torino. Ad oggi i fattori principali che pesano sulla decisione di acquistare una vettura a metano, ancora sofferente dell’impossibilità di rifornimento self, sono la scarsità di distributori, le code alle pompe e l’orario. Tranne gli impianti autostradali, i distributori sono quasi sempre chiusi nei giorni festivi e molti anche nei prefestivi".
"Nel torinese l’impianto GTT ammorbidiva notevolmente queste considerazioni negative facendo pendere l’ago per il metano. L’impianto negli ultimi anni era stato oggetto di notevoli investimenti, l’installazione di compressori e pompe più potenti, la regolarizzazione degli accessi, una cassa per sveltire le operazioni, dotata anche di pagamento elettronico (raroper il metano), l’orario continuato e l’apertura mattutina domenicale estremamente comoda e utile.
Inoltre rendevano importante il servizio i numerosi attacchi che eliminavano le lunghe attese tipiche degli impianti tradizionali e un prezzo del gas “medio” che, temo, contribuisse anche a mantenere nella norma i pochi distributori della zona. Tralasciando il discorso sulla provenienza dei fondi spesi, mi chiedo che senso abbia investire per anni in interventi orientati a favorire l’afflusso di pubblico per poi buttare via tutto. Perché?
Non so quanto pesi GTT nella decisione che sembra provenire dalla giunta comunale di Torino, e soprattutto non ne conosco la motivazione (non ho trovato documentazione a riguardo) per cui non posso entrare nel merito, tuttavia mi sgorga una considerazione: a Torino siamo soffocati dall’inquinamento, e cosa si pensa? Da un lato il divieto di circolazione alle auto inquinanti, dall’altra la chiusura del più grande e importante distributore che fornisce il combustibile più ecologico per i nostri obsoleti motori a scoppio. Complimenti davvero per la coerenza.
Andrea Marina, Giaveno"