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Attualità | 17 aprile 2018, 14:55

Università ed energia: nasce l'alleanza con Enea per dare le risposte alle necessità del territorio. E nel mirino c'è Envipark

"Non bisogna dare l'idea di guardarsi l'ombelico. Ma trovare soluzioni alle esigenze delle aziende. Un modo per dare stabilità anche ai tanti ricercatori precari"

Università ed energia: nasce l'alleanza con Enea per dare le risposte alle necessità del territorio. E nel mirino c'è Envipark

Ieri l'aerospazio. Oggi il futuro sul fronte di energia, ICT, mobilità, industria 4.0 e nucleare. L'università di Torino rafforza i suoi legami sul filo conduttore della ricerca e dopo aver guardato allo Spazio oggi ha siglato l'accordo di collaborazione (della durata di 4 anni) con Enea, agenzia nazionale per le nuove tecnologie e lo sviluppo economico sostenibile. "Un accordo importante - spiega il rettore Gianmaria Ajani - che rafforza il nostro operato andando oltre i dottorati industriali, già operativi e non solo".

"Per noi è importante che gli enti di ricerca nazionali e le università si costruiscano rapporti finalizzati a determinati risultati - aggiunge Federico Testa, presidente dell'Agenzia - a cominciare dai rapporti con le esigenze del territorio e le aziende. Vogliamo fugare anche la sola impressione che la ricerca finisca per guardarsi l'ombelico. Si devono individuare esigenze e trovare risposte".

Nell'immediato futuro, Enea punta sull'Environment park, "dove prenderemo degli spazi e metteremo al lavoro su temi di estrema attualità delle risorse che altrove sono sotto utilizzate. E proprio in questo contesto si può pensare all'avvio di dottorati di ricerca insieme all'ateneo, magari attirando anche nuove risorse".

Intanto, già nel pomeriggio di oggi si tiene il workshop tra i responsabili delle varie aree di progetto di Enea con interlocutori industriali e accademici. In ballo ci sono almeno una cinquantina di potenziali progetti. "Portarne a casa almeno il 10 per cento sarebbe già un buon punto di partenza, su cui costruire una prospettiva".

In pratica, UniTo mette a disposizione una sorta di "catalogo" di competenze da cui attingere. Tra i percorsi già avanzati, ci sono quelli dei materiali speciali abbinati a nanotecnologie in grado di resistere a condizioni estreme. Come l'aerospazio, appunto. Ma non solo. Non mancano progetti legati alle implicazioni sociali del risparmio energetico, fino al coinvolgimento diretto degli studenti per applicare pratiche di efficienza e risparmio. 

Sul fronte risorse, Enea non pone limiti: "I fondi, locali o europei, ci sono. L'importante è trovare percorsi di ricerca da fare insieme. Il limite, in questi anni, è stato proprio quello di parlarsi e di coordinare le forze e gli sforzi. Bisogna invece condividere laboratori e risorse umane, ottimizzando e dividendo i costi tra gli enti coinvolti".

Proprio per quanto riguarda Environment Park, non si è fatto attendere il commento di Davide Canavesio, amministratore delegato di Envipark: "L’ipotesi di un avviare un rapporto con Enea è per Environment Park un ulteriore riconoscimento della capacità attrattiva di Torino nei confronti dei soggetti orientati ai temi dell’energia e della sostenibilità. Environment Park costituisce infatti una location privilegiata per insediare attività innovative e viene scelto da imprese italiane e straniere come luogo opportuno per l’avvio delle loro attività sul territorio".

Massimiliano Sciullo

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