Il sistema energetico globale, il cui cambiamento è influenzato dai processi demografici, dall'agenda climatica e dai risultati in campo tecnologico, è in fase di grande trasformazione. Di questi temi, e delle relative problematiche, si è parlato nel corso del VII Global Energy Prize Summit, che si è tenuto oggi all'Energy Center del Politecnico di Torino, con scienziati, politici ed esperti provenienti da Regno Unito, Ungheria, Germania, Italia, Corea, Emirati Arabi Uniti, Russia, Stati Uniti e Francia.
Limitare l'innalzamento delle temperature a 2' gradi esige una "riduzione del 40% delle emissioni di gas serra entro il 2030, che è un problema non da poco. Bisogna lavorare su produzione, trasferimento e utilizzo dell'energia", come ha sottolineato il Presidente della Compagnia di San Paolo Francesco Profumo nel suo intervento. A questo si aggiunge che "nel 2050 più del 60% della popolazione vivrà nelle zone urbane, con un aumento della domanda di energia in quelle aree", come ha messo in luce il Professor di Geothermal Energy Stefano Lo Russo.
Secondo le stime dell'Agenzia Internazionale dell'Energia il settore energetico potrebbe raggiungere la neutralità carbonica entro il 2026, ma questo percorso richiederà provvedimenti senza precedenti a supporto dell'innovazione. "Le tendenze globali riguardo agli investimenti nel campo delle energie rinnovabili mostrano come nel 2017 nel mondo sua stata maggiormente utilizzata quella provenienti da fonti solari rispetto ai combustibili fossili", ha sottolineato Rae Kwon Chung, membro della Commissione Internazionale del Global Energy Prize.
Secondo i partecipanti al Summit però il metodo tradizionale di produzione all'interno dell'equilibrio complessivo di combustibili ed energia avrà ancora un ruolo di primo piano. Per questo, come ha evidenziato Lo Russo, sarà necessario "produrre modi più efficienti per estrarre energia." Secondo i partecipanti al Summit "bisogna favorire un clima di fiducia e promuovere il dialogo internazionale, le tecnologie digitali aprono nuove opportunità ma vanno regolamentate contro il rischio di terrorismo energetico."
Temi che il Politecnico di Torino si è impegnato a sviluppare, tramite la sottoscrizione di un accordo tra il Rettore Guido Saracco e il Presidente della Global Energy Association Alexander Ignatov.