"L'Italia non ha bisogno di un ministro balbettante". Ad affermarlo senza mezzi termini i deputati piemontesi di Forza Italia a seguito della risposta pronunciata dal ministro Danilo Toninelli ad un question time sul futuro della Torino-Lione e delle opere strategiche per il Piemonte e l'Italia.
Spiegano gli esponenti piemontesi di Forza Italia "Ancora una volta Toninelli ha dimostrato tutta l'inconsistenza delle ragioni pentastellate al proprio no contro la realizzazione di opere strategiche per l'Italia quali la Torino-Lione e il Terzo Valico. Il copione é sempre lo stesso: la mancanza di un'analisi costi-benefici, il mancato incremento dei flussi di traffico, la necessità di una maggiore concertazione con le popolazioni locali. Si tratta di argomentazioni ideologiche trite e ritrite che peraltro paiono indirizzare in modo unilaterale alla commissione di studi già orientati nell'esito da parte dello stesso ministro".
Concludono i deputati piemontesi: "Oggi Toninelli, tergiversando in modo imbarazzante, ha reso palese che il Movimento ha la necessità di rallentare all'infinito la realizzazione di queste opere, sacrificandole sull'altare degli interessi elettorali locali di piccole minoranze. Il risultato di questo atteggiamento inqualificabile sarà la restituzione delle risorse stanziate che ricordiamo si traduce in miliardi di euro. Ci vuole il coraggio di assumersi la responsabilità se si vuole condannare il Piemonte e il Nord Ovest alla marginalità rispetto alle principali direttrici economiche e logistiche internazionali. Toninelli abbia il coraggio di non scaricare sugli Uffici scelte che ha già preso insieme con la Casaleggio Srl".
Questa, invece, la dichiarazione dell'on. Osvaldo Napoli, deputato di Forza Italia: "Il ministro Toninelli apre la bocca, vorrebbe parlare di infrastrutture, ma prende solo fiato perché parla di cose che ignora e non conosce. Citare il "contratto di governo" come la Bibbia è già di per sé qualcosa di ridicolo. Peggio vanno le cose quando Toninelli, per giustificare l'impegno del governo gialloverde di rivedere integralmente il contratto con la Francia sulla TAV, arriva a sostenere che su quella direttrice non c'è stato lo sviluppo previsto del traffico commerciale".
"Toninelli ignora due cose fondamentali: su quella direttrice il traffico su gomma ha mantenuto gli stessi flussi di dieci anni fa, al netto della flessione legata alla crisi economica globale di questo decennio; secondo punto, Toninelli ignora che la vecchia linea del Fréjus non è più in grado di sostenere i flussi standard di questi anni perché stiamo parlando di una linea costruita alla fine dell'Ottocento".
"Il governo gialloverde è libero nelle sue decisioni, e lo è a tal punto che può anche decidere di caricare sulle spalle dei contribuenti italiani i circa 2,8 miliardi di euro fra penali contrattuali e oneri per il ripristino dell'ambiente. Spiegherà poi il ministro Toninelli ai valligiani perché dovranno rassegnarsi a respirare monossido di carbonio per le migliaia di Tir che ogni attraversano il loro territorio", conclude Napoli.