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Venaria | 28 giugno 2018, 14:44

I dubbi di Venaria sulla Metro 2, il sindaco: “Così decide solo Torino”

Non piace l’ipotesi di tracciato per la seconda linea della metropolitana torinese, che taglierebbe fuori l’area venariese e le Valli. Falcone: “Va ripensato”

I dubbi di Venaria sulla Metro 2, il sindaco: “Così decide solo Torino”

C’è la piattaforma “DecidiTorino”, che fino al 22 luglio raccoglierà i suggerimenti dei cittadini, e c’è anche lo studio di Systra, la società alla quale è stata affidata la progettazione preliminare della Metro 2 a Torino. Mentre nel capoluogo il dibattito si accende sul luogo di partenza dei cantieri – se da Nord o da Sud – appena fuori dai confini del Comune il dibattito è ben diverso. A Venaria non piace questo tracciato, che di fatto la taglierebbe fuori nonostante, ha sottolineato il sindaco, il volume di persone mosso dalla “Reale” e dalle zone limitrofe, soprattutto verso il Canavese, sia parecchio alto.

Il primo cittadino di Venaria, Roberto Falcone, batte i pugni. “DecidiTorino – ha spiegato – è una bella piattaforma di partecipazione, ma esclude chi non risiede a Torino, discutervi della Metro 2 è un po’ il simbolo di quanto sta avvenendo su questo tracciato: decide Torino e basta”. Falcone, infatti, insiste su un aspetto: non ci sono solo i residenti a Torino, ma anche migliaia e migliaia di persone che abitano appena fuori dal Comune ma che all’ombra della Mole lavorano, insomma vanno e vengono.

“I dati raccolti finora da Systra – ha proseguito in una nota – fanno emergere un tracciato che soddisferà più traffico rispetto alla Linea 1, ma che non abbiamo certezza risponderà pienamente alle esigenze dei torinesi e del bacino metropolitano. L’incarico avrebbe dovuto essere impostato per rivalutare l’opera, non per confermare quanto già proposto”. “Oltre all’Aeroporto di Caselle – ha sottolineato il sindaco – la Reggia di Venaria è in grado di mobilitare un milione di turisti all’anno, per non parlare dello stadio della Juventus, con 41.000 persone quasi ogni weekend che potrebbero muoversi in modo sostenibile invece di affollare le rotonde all’uscita dalla Tangenziale”.

Falcone esprime dubbi sulla lungimiranza del progetto, perché “manca un quadro d’insieme convincente, soprattutto per chi si muove verso Torino dalle Valli”. “Bene senza dubbio l’attenzione sui punti d’interesse interni a Torino – ha concluso – ma il tracciato va ripensato e siamo in tempo per modificare, secondo un ragionamento di sviluppo globale, strategico, di sistema non asservito solo a logiche di speculazione urbanistica ereditate dal passato”.

Paolo Morelli

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