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Collegno-Rivoli-Grugliasco | 03 luglio 2018, 17:35

"Enel riduce il personale e abbandona il territorio, anche a Rivoli e Ivrea"

L'appello arriva dai sindacati di categoria Filtcem Cgil - Flaei Cisl - Uiltec Uil del Piemonte: "Negli ultimi dieci anni le ristrutturazioni organizzative hanno visto 6000 unità in meno in tutta Italia"

"Enel riduce il personale e abbandona il territorio, anche a Rivoli e Ivrea"

Ci sono anche i territori di Rivoli e Ivrea, tra quelli coinvolti dai processi di razionalizzazione che sembrano interessare Enel. E questo portrebbe portare a un progressivo abbandono del territorio.

E' questo l'allarme che lanciano i sindacati di categoria del Piemonte - Filtcem Cgil - Flaei Cisl - Uiltec Uil - che spiegano come l'Enel abbia sempre svolto il suo "ruolo di gestore della rete elettrica nazionale garantendo, con la sua presenza capillare sul territorio attraverso presidi tecnici, adeguati livelli di qualità del servizio elettrico e la necessaria risposta alle necessità della clientela domestica e delle attività economiche/produttive presenti nelle diverse realtà piemontesi. Questa vicinanza al territorio ha sempre rappresentato l’opportunità di intervenire prontamente e di garantire un servizio qualificato ed efficace".

Ma da 10 anni a questa parte le cose sembrano cambiate. "L’Enel ha messo mano a ristrutturazioni organizzative che, come l’ultima in ordine di tempo e appena partita, si sono tutte connotate per un progressivo abbandono del territorio e una riduzione del personale di oltre 6 mila unità in tutta Italia - dicono i rappresentanti dei lavoratori -. Ciò, nella maggioranza dei casi, per ridurre le spese di gestione, attraverso l’accentramento del livello decisionale e l’esternalizzazione delle attività verso imprese terze, in una logica di deresponsabilizzazione verso gli obblighi del servizio elettrico, visto che le imprese terze non sono vincolate in nessun modo agli obblighi derivanti dalla concessione del servizio elettrico assegnato a Enel".

"Il progressivo abbandono del territorio e la notevole riduzione occupazionale sono, ormai, al limite di ogni possibile ragionevole possibilità di rispondere efficacemente alle incombenze lavorative che, proprio per effetto di questa dissennata riduzione di personale, stressano i lavoratori oltre ogni immaginazione, causando anche un aumento del rischio di infortuni sul lavoro sia per i dipendenti dell’Enel che per quelli delle imprese appaltatrici".

In Piemonte, in particolare, gli accorpamenti riguarderanno la provincia di Torino per quanto riguarda le zone di Rivoli e Ivrea, ma anche quelle di Novara-Verbania e Vercelli-Biella (province a loro volta già accorpate con la precedente riorganizzazione), le Unità Operative di Verbania e Domodossola, le province di Novara e Vercelli e altro ancora. "Prima che queste scelte aziendali siano rese operative - concludono i sindacati - la nostra segnalazione non vuole essere una sterile azione di denuncia, bensì il doveroso richiamo dell’attenzione di tutte le forze politiche e sociali del Piemonte, affinché anche le Autorità locali e gli Organi democratici, ai diversi livelli, possano valutare l’opportunità di intervenire a tutela dei cittadini da loro rappresentati, nei termini che riterranno utili e necessari.
Non va trascurato, inoltre, che l’abbandono del territorio da parte dell’ENEL significa anche eliminazione o dispersione di possibilità occupazionali e di ricchezza".

Massimiliano Sciullo

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