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Politica | 31 agosto 2018, 14:14

A Torino nessuna opera a rischio crollo, Lapietra: "Non penso che il Ministero ci darà soldi"

Le opere più a rischio sono il sottopasso del Lingotto e il cavalcavia ferroviario di corso Romania

A Torino nessuna opera a rischio crollo, Lapietra: "Non penso che il Ministero ci darà soldi"

Il Comune di Torino invierà oggi al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, alla Città Metropolitana e al Provveditorato interregionale per le opere pubbliche, l’elenco delle infrastrutture a rischio della città. Una risposta alla richiesta di Roma a tutti i sindaci dopo il crollo del ponte Morandi di Genova. Segnalazioni di ponti, passerelle, sottopassi o cavalcavia pericolanti affinchè il Governo possa creare una lista di priorità su cui intervenire.

A Torino, fortunatamente, non ci sono infrastrutture seriamente a rischio, come ha spiegato l’assessore ai trasporti Maria Lapietra.“Non so se il Ministero”, ha evidenziato,  “ci darà dei soldi, come avverrà per i per casi più gravi e pericolanti: noi ne abbiamo."  "Nel 2016 - sottolinea Lapietra - è stato fatto un passo avanti enorme con la supervisione di tutte le opere pubbliche da parte dei servizi tecnici comunali perché l'amministrazione deve conoscere lo stato di salute delle infrastrutture e sapere di quante risorse ha bisogno”.

Sulla passerella olimpica, l’esponente della giunta Appendino ha voluto tranquillizzare, dicendo che “non è a rischio crollo”. L'opera più critica è il sottopasso del Lingotto, “perché potrebbero cadere calcinacci. Viene però controllato continuamente e tutte le volte che si verificano dei cedimenti interveniamo.”

Anche il cavalcavia ferroviario di corso Romania ha dei problemi ma, come ha spiegato Lapietra, “quando ci sarà il Brico verrà abbattuto.”  Il Comune ha chiesto inoltre a Gtt e Infra.To di fare delle verifiche, ma anche in questo caso non sono state segnalate situazioni allarmanti.

Dopo i tagli degli scorsi anni nel bilancio alle manutenzioni ordinarie e straordinarie, per il 2019 la situazione dovrebbe migliorare. “Con il piano di rientro non potevamo stipulare mutui.  Il prossimo anno  sì quindi faremo manutenzioni importanti come ad esempio il Lingotto”, conclude Lapietra.

Cinzia Gatti

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