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Scuola e formazione | 18 settembre 2018, 16:01

Il Politecnico sfreccia (a 133 all'ora) a colpi di pedale sul gradino più alto del podio

La squadra del Policumbent si è aggiudicata la World Human Powered Speed Challenge con Andrea Gallo alla guida di Taurus, bicicletta reclinata e carenata

Il Politecnico sfreccia (a 133 all'ora) a colpi di pedale sul gradino più alto del podio

Ancora un successo per il Politecnico di Torino. Il Team Policumbent sale infatti sul gradino più alto del podio del World Human Powered Speed Challenge organizzato in Nevada dall’International Human Powered Vehicle Association, vincendo sia nella categoria universitaria – battendo l’Università di Toronto e la UIT di Annecy - sia in quella assoluta maschile. E’ Andrea Gallo il pilota che ha portato il prototipo TAURUS, la bicicletta reclinata e carenata azionata solamente dalla potenza muscolare, a raggiungere i 133,25 km/h, stabilendo così un nuovo record italiano e sfiorando quello europeo; una prestazione che gli ha permesso di entrare a pieno titolo nella classifica dei 4 uomini più veloci del pianeta.

Si tratta di un risultato che è il frutto del lavoro sinergico del Team studentesco coordinato da Paolo Baldissera, ricercatore del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Aerospaziale, che raccoglie studenti provenienti da diversi campi dell’ingegneria impegnati ad ottenere la massima efficienza dal veicolo: un’unione di conoscenze che vanno dalla meccanica, all’aerodinamica passando per l’elettronica, per la scienza dei materiali e delle prestazioni umane. Due anni di attività che hanno visto lavorare i ragazzi sulla progettazione di ogni parte della “bicicletta”: dalle ruote al telaio fino all’elettronica di bordo e alla particolare carena aerodinamica, analizzando le prestazioni degli pneumatici ad alta velocità, fino ad avere un TAURUS  che pesa il 25% in meno rispetto alla versione precedente.

Un ottimo risultato, dunque, che il Team ha ottenuto nella diciannovesima edizione della competizione, che si è svolta dal 10 al 15 settembre a Battle Mountain, Nevada, dove  un rettilineo di 10 km in pieno deserto è la pista ideale per testare le performance dei prototipi, influenzata da pressione e temperatura dell’ambiente. Il Team pensa già alla prossima sfida: stanno infatti terminando le selezioni di una ciclista da affiancare ad Andrea Gallo per sfidare, nel 2019, anche il record mondiale femminile.

cs

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