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Collegno-Rivoli-Grugliasco | 06 ottobre 2018, 18:02

"I Colori delle emozioni": aperta al pubblico, a Collegno, la mostra sui temi del manicomio

A realizzarla i ragazzi del Liceo artistico Cottini di Torino grazie a un progetto di alternanza scuola-lavoro. Casciano: "Questi luoghi sono vostri, studiate e imparate per guardare al futuro e alle persone"

"I Colori delle emozioni": aperta al pubblico, a Collegno, la mostra sui temi del manicomio

Una scommessa vincente che ha aperto le porte degli studenti ad una nuova realtà che ha permesso loro di cooperare, comprendere e dare libero sfogo alla propria creatività. La mostra "I colori delle emozioni", realizzata dagli allievi del Liceo Cottini in un progetto di alternanza scuola lavoro, ha riportato in primo piano la relazione tra arte e follia in una esposizione dal forte impatto visivo. Emozioni, sensibilizzazione e intensità  sono le parole d'ordine che hanno permesso agli studenti di avvicinarsi ad una realtà  a loro sconosciuta, grazie alla collaborazione con l'ASL TO3 e con il responsabile della biblioteca dell'ex ospedale psichiatrico di Collegno. Attraverso arte, testi e film i ragazzi sono entrati in contatto con le opere e le testimonianze lasciate dagli ex internati, scoprendo così l'Art brut addentrandosi nel mistero della follia.

"Un progetto che ha messo in campo una sfida per portare avanti una didattica che poteva coinvolgere più discipline - ha dichiarato il dirigente scolastico Antonio Balestra -. I nostri ragazzi hanno approfondito questi aspetti e li hanno reinterpretati. E' stata una scommessa. Dobbiamo cercare di uscire dai muri delle scuole, che devono aprirsi al territorio. Il Cottini ha questa capacità di relazionarsi e di costruire una didattica integrata. Dobbiamo continuare su questa strada".

Un progetto didattico, quello degli studenti delle attuali 4B, 5B e 5C, che si inserisce all'interno di un percorso per il 40° anniversario della promulgazione della Legge Basaglia che la città di Collegno ha voluto rimembrare con oltre cinquanta spettacoli, mostre e presentazioni letterarie.

"E' bellissimo vedere i progetti ragazzi del Cottini in un luogo simbolico come la cappella del manicomio, uno dei primi posti a essere recuperati dopo Legge Basaglia, facendone una sala espositiva. L'arte è stata il centro con cui è stato riqualificato questo luogo -ha affermato l'assessore Matteo Cavallone -. E' importante avere questi progetti di alternanza scuola lavoro, perché una esperienza di questo tipo può dare un valore aggiunto e quindi attuare in maniera pratica e concreta quello che si studia ogni giorno".

Un luogo testimone della storia della città di Collegno, che negli anni è divenuto sede della cultura, ora ospiterà i lavori creati dagli studenti, realizzati in collaborazione con il Laboratorio Zanzara e con un'associazione che ha aiutato i ragazzi a catalogare le opere.

"Una mostra emozionante - ha commentato il sindaco Francesco Casciano -. Il manicomio ha lasciato un'area grande quanto Città del Vaticano ma anche consapevolezza. Questi luoghi sono vostri. Studiate ed imparate per guardare al futuro e alle persone".

Un lavoro didattico, dunque, che ha portato gli allievi del Cottini ad uscire dai propri schemi, a provare emozioni intense e ad entrare in contatto con il proprio sé attraverso l'arte. Un progetto  che ha portato nuova consapevolezza e competenze, scoprendo una formula che si è verificata vincente in un insieme di opere di grande spessore emotivo che rivelano quella ricchezza interiore acquisita dagli studenti grazie a questo percorso

Diana Tassone

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