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Attualità | 04 febbraio 2019, 10:50

Pensioni di invalidità, anche a Torino la rivolta dei disabili:"In piazza l'8 febbraio"

L'attuale manovra finanziaria prevede solo il redditto di cittadinanza e quota: esclusi più di 820 mila disabili. La denuncia di Catanzaro:"Continueremo a percepire 285 euro al mese: è vergognoso"

Pensioni di invalidità, anche a Torino la rivolta dei disabili:"In piazza l'8 febbraio"

Anche Torino scende in piazza per chiedere l’aumento delle pensioni di invalidità. L’appuntamento è fissato venerdì 8 febbraio dalle 16 in piazza Castello, davanti alla Prefettura, così come a Palermo, Pescara e Pavia. A Roma ci si ritroverà davanti al Parlamento.

Le associazioni puntano il dito contro l’attuale manovra finanziaria, che ha visto “approvare il reddito di cittadinanza e quota 100, ma non l’aumento delle pensioni di invalidità riguardanti un milione e settantadue mila persone”. Secondo i calcoli basati su dati Istat, sono circa 250mila i nuclei famigliari con un membro con disabilità che rientrano nei criteri previsti per accedere al reddito di cittadinanza: gli altri sono esclusi.

Più di 820 mila uomini e donne, come spiega il responsabile dell’Ufficio Disabilità della UILP Piemonte Angelo Catanzaro, continueranno a percepire “285€ al mese di pensione di invalidità equivalenti a 9.50€ al giorno.” “Questo –aggiunge – è vergognoso.  La nostra battaglia non riguarda solo noi, ma tutta la società. Come possiamo fare una vita dignitosa con tale elemosina?”.

Gli organizzatori della manifestazione denunciano una “discriminazione”, che “non tiene conto delle difficoltà economiche che tali famiglie affrontano con una pensione di invalidità insufficiente a rispondere ai bisogni della persona con disabilità.”

La proposta è quindi di portarle dagli attuali 285 euro a 780 euro, “esattamente come l’importo del reddito di cittadinanza.” “Inoltre -aggiungono -vogliamo che ci sia anche l’aumento dell’importo dell’indennità di accompagnamento INPS attualmente erogata nella misura di € 515,34 mensili per 12 mesi.”

Il maggior stanziamento “dovrà riguardare le persone con disabilità con limitata o nulla autonomia, non in grado di essere inserite in attività produttive, e i malati cronici (minori, adulti e anziani) non autosufficienti. “ “Sono oltre un milione i cittadini italiani –proseguono i promotori della manifestazione - con bisogni sanitari e socio-sanitari continuativi e indifferibili nelle 24 ore quotidiane, il cui soddisfacimento deve essere assicurato per la loro stessa sopravvivenza." "Considerato -proseguono -che si tratta di persone che molto spesso non sono nemmeno in grado di segnalare le loro esigenze vitali, come è possibile garantire le prestazioni fondamentali di cui necessitano con il misero importo di 70 centesimi di euro all’ora che eroga oggi lo Stato ? “.

Per informazioni e adesioni scrivere a: nonsiamocittadinidiserieb@gmail.com

 

Cinzia Gatti

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