l virus West Nile, scoperto in Africa, comparso in America negli anni 90 e presente in Italia già dal 1998 negli animali e dal 2008 nell’uomo, ha avuto nello scorso 2018 una diffusione nel nord Italia senza precedenti.
Il numero dei casi è stato più di 10 volte superiore agli anni scorsi, con alcune centinaia di casi di malattia neurologica e 42 casi mortali, soprattutto tra la popolazione anziana.
La causa della diffusione è stata probabilmente una maggiore attività delle zanzare che lo trasmettono, legata a condizioni di umidità e di calore superiori alla norma nella primavera del 2018. Con il tiepido inverno 2018-19 si può sospettare che nella prossima estate i casi saranno ancora più numerosi, anche se il virus è piuttosto imprevedibile.
I sistemi di sorveglianza istituiti a livello nazionale e regionale sono pronti a rilevare la sua diffusione nelle zanzare, negli animali serbatoio (i cavalli e gli uccelli stanziali e migratori), e infine nell’uomo, e ad attivare le misure di prevenzione indicate, quali il controllo del sangue e degli organi dei donatori e le campagne di informazione per la protezione dalle punture di insetto.
Di questa infezione “emergente”, ma anche di malattie legate ai viaggi e della loro prevenzione, così come dei problemi di salute degli immigrati, dei loro bisogni di salute soddisfatti e insoddisfatti, e delle conseguenze della nuova normativa sull’immigrazione si parlerà nei giorni 4 e 5 aprile, durante l’8^ edizione del Congresso di Medicina dei Viaggi e delle Migrazioni.
Al convegno, organizzato dalla SS Medicina dei Viaggi dell’ASL Città di Torino – Ospedale Amedeo di Savoia, presso la sala “Centro in Centro” di via B. Galliari 10/a, interverranno relatori nazionali e stranieri.
Sono attesi circa 200 operatori delle malattie infettive e della medicina dei viaggi e delle migrazioni, per i quali questo incontro biennale è diventato ormai un appuntamento fisso per confrontarsi sull’evoluzione delle patologie di interesse e sulla funzionalità dei servizi sanitari.