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Attualità | 05 aprile 2019, 12:16

Torino ricorda i “martiri del Martinetto”, simboli della Resistenza contro il nazifascismo

A 75 anni dall'esecuzione degli 8 membri del CLN piemontese da parte della Guardia Nazionale Repubblicana, le autorità hanno invitato i presenti a non abbassare la guardia contro intolleranza e discriminazioni

Torino ricorda i “martiri del Martinetto”, simboli della Resistenza contro il nazifascismo

 

Il 5 aprile del 1944, esattamente 75 anni fa, Franco Balbis, Quinto Bevilacqua, Giulio Biglieri, Paolo Braccini, Errico Giachino, Eusebio Giambone, Massimino Montano e Giuseppe Perotti vennero fucilati dalla Guardia Nazionale Repubblicana nell'allora poligono di tiro del Martinetto.

Questa mattina autorità civili, militari, religiose, rappresentanti dell'associazionismo e cittadini comuni si sono ritrovati nello stesso luogo, diventato Sacrario dopo la guerra, per celebrare la memoria degli otto “martiri” della Resistenza piemontese uccisi durante la lotta di Liberazione dal nazifascismo: “Gli insegnamenti dell'epoca - ha sottolineato la Sindaca di Torino Chiara Appendino ricordando un'intervista a Primo Levi – non sono superati ma ci dimostrano la necessità di adoperarsi in prima persona nella promozione di una cultura di tolleranza, libertà e pace da costruire opponendosi a ogni forma di discriminazione e neofascismo”.

Il presidente della Comunità Ebraica Torinese Dario Disegni ha poi aggiunto ulteriori spunti alla riflessione: “Quella di oggi – ha dichiarato - non può essere solo una celebrazione ma anche un momento per riaffermare i grandi ideali di giustizia, uguaglianza e libertà perseguiti con così tanta fermezza e coscienza civile, ancora più importanti in un momento di oscurantismo e intolleranza come quello che stiamo vivendo”.

Alla cerimonia hanno partecipato anche gli studenti dell'ITIS “Majorana” di Grugliasco e quelli della scuola media “Perotti” di Torino.

 

Marco Berton

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