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Attualità | 01 maggio 2019, 16:04

Crisi Auxilium, le istituzioni e la Fiat possibili ancore di salvezza per mantenere il grande basket a Torino

Martedì l'ad Feira incontrerà la sindaca Appendino per capire come la Città possa contribuire al salvataggio del club. Si auspica un intervento diretto del main sponsor, altrimenti sarà serie A2. Se non ripartenza dalla Prima Divisione

Crisi Auxilium, le istituzioni e la Fiat possibili ancore di salvezza per mantenere il grande basket a Torino

Sono trascorsi due giorni dall'annuncio chock della Lega basket, che ha deciso l'esclusione della Fiat Auxiulim dal prossimo campionato di serie A, eppure la società gialloblù è rimasta ferma al laconico comunicato emesso nella tarda serata di lunedì.

“Con riferimento alla delibera dell’Assemblea della Lega Basket di serie A, di esclusione dalla LBA dell’Auxilium Pallacanestro S.p.A., la Società ne ha preso atto e ha immediatamente avviato le verifiche legali sulle azioni da intraprendere nelle diverse e opportune sedi”. Il club che era fino a pochi giorni fa della famiglia Forni sembra al momento ancora incerto su quale strada intraprendere dopo il provvedimento che le vieta di iscriversi al torneo 2019-20.

Martedì 7 maggio l'amministratore delegato Massimo Feira incontrerà la sindaca di Torino Chiara Appendino per capire come la Città e le istituzioni possano dare una mano a salvare la presenza del basket sotto la Mole. Perché solo un'azione congiunta, che veda l'impegno diretto anche della politica (dopo che già l'on. Osvaldo Napoli di Forza Italia ha presentato una interrogazione alla Camera) e un contributo da parte della Fiat non più e non solo come main sponsor, potrebbe consentire di trovare una soluzione in extremis. E l'unico dirigente dell'Auxilium in grado di percorrere questa strada è proprio Massimo Feira.

L'uomo che aveva convinto la Fiat nel 2016 a investire nel basket, l'uomo che prima di tutti aveva compreso la gravità della situazione societaria, dopo il fallito tentativo di acquisizione da parte del gruppo Leonis, l'unico dirigente che oggi appare dotato della necessaria lucidità e dei nervi saldi che servono per provare a uscire da questo tunnel che sembra aver inghiottito tutto.

Naturalmente, non è da escludere anche la peggiore delle ipotesi, che l'Auxilium Torino possa portare i libri in tribunale al termine della stagione e subito dopo cercare un’alternativa a quella che – al momento – è risultata essere la “madre di tutti i problemi”: la presenza incompatibile dell'attuale socio “forte” Dimitry Gerasimenko, reduce da un’esperienza economicamente non certo esaltante a Cantù (non a caso l’unica a non allinearsi con il resto del gruppo nel momento di votare l’esclusione di Torino dal prossimo campionato) e proprio per questo impedito a rivestire ruoli analoghi in altre società cestistiche.

"La Lega Basket sostiene che non avremmo dovuto coinvolgerlo perché già proprietario di altra società nella stessa stagione che avrebbe contribuito a determinarne la situazione debitoria. Ma nei suoi confronti non ci sono procedimenti di alcun tipo: nè civile, nè penale nè sportivo", fa notare Feira.

Ma la Lega basket parla di situazione risaputa, gli facciamo notare. Fonti vicine alla società ci fanno notare che non possono avere valore giuridico certe rassegne stampa e i rumors. "Cantù non ha chiesto nulla formalmente a Gerasimenko, come dichiarato in Assemblea dal suo AD: non una lettera di sollecito, non una messa in mora, non un decreto ingiuntivo". E viene fatto notare che ieri lo stesso Gerasimenko ha dichiarato di non dovere nulla a Cantù, precisando che se Cantù ritiene di avere qualcosa da vantare può farlo nelle sedi opportune. Insomma, l'Auxilium non sembra disposta a mollare facilmente, quantomeno il suo ad Feira sembra pronto a sostenere anche una lunga battaglia.

Per intanto c’è il campionato in corso da portare a termine, con le ultime due gare in programma, giacché un eventuale ritiro finirebbe con lo stravolgere la classifica per via dell’azzeramento di tutte le partite disputate sinora dalla Fiat Auxilium. Il futuro, ancorché nebuloso e tutto da scoprire, potrebbe avere i colori della Serie A2, fermo restando il parere vincolante della Federazione e la presenza di posti vacanti rispetto alle 28 aventi diritto, quando non addirittura dalla Prima Divisione, qualora i Soci dell’Auxilium non riuscissero – ammesso sia questa la strada che si intende percorrere – a dare corpo ed a far partire un progetto nuovo con la ricerca di un titolo sportivo di A2.

L'esclusione e l’inammissibilità al campionato 2019-20 dalla LBA dell’Auxilium non comporterebbe l'automatico ripescaggio dell'ultima classificata della serie A, anzi. Nell'ottica della riduzione progressiva a 16 squadre del massimo campionato, approvata all'unanimità nell'ultimo consiglio federale, si potrebbe dare vita ad un torneo a 17 squadre, come ha deciso di fare la serie B del calcio nella scorsa estate, dopo una pioggia di esclusioni che aveva ridotto a 19 il numero delle partecipanti.

Massimo De Marzi

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