Leonardo abbraccia Torino e la invita ad alzare gli occhi al cielo. Ma questa volta non si parla del grande genio e inventore italiano: sempre di tecnologia si tratta, ma è quella del grande player del settore aerospaziale.
Si chiama infatti "Drone contest" l'iniziativa che l'azienda ha voluto lanciare oggi, in occasione dell'Innovation day "Crescendo Naturalia-Artificialia", una giornata dedicata all'innovazione e ospitata alle OGR e che ha avuto tra gli ospiti anche Davide Di Leo (Boosta dei Subsonica): un concorso, ma soprattutto uno stimolo alle università per elaborare e sviluppare ricerche di intelligenza artificiale (e non solo) legate appunto ai droni.
Per Torino partecipa il Politecnico, ma con lui ci saranno anche i colleghi del Poli di Milano, l'università di Bologna, la Scuola superiore Sant'Anna di Pisa, Roma Tor Vergata e la Federico II di Napoli. Ma nella cerchia si vogliono includere anche grani aziende, PMI, spin off e start up.
"La fantascienza di oggi sarà la scienza di domani. Consideriamo il futuro un luogo ospitale", dice Luciano Violante, presidente della fondazione Leonardo - Civiltà delle macchine. "Nessuna azienda può restare ripiegata su se stessa, ma deve aprirsi per cogliere nuove sfide. L'innovazione è un elemento essenziale e vitale che costituito la garanzia del nostro futuro", dice Gianni De Gennaro, presidente di Leonardo.
"Tra Leonardo e Torino c'è un forte legame, aeronautica e spazio qui sono di casa, come dimostrano i 3000 dipendenti che abbiano negli stabilimenti di Caselle e CORSO Marche, oltre agli 800 di Thales e i 500 di Cameri. Le nostre attività di impresa si intrecciano da sempre con il territorio". E Alessandro Profumo, ad di Leonardo, aggiunge: "Per un'azienda come Leonardo la strategia vincente è selezionare idee e trasformarle in soluzioni concrete".
A fare gli onori di casa, la sindaca Chiara Appendino. "È inutile negarci che, come tutte le rivoluzioni, anche quella digitale e tecnologica che ci troviamo ad affrontare comporta rischi, ma anche opportunità - dice la prima cittadina -. Ed è compito delle istituzioni trovare il giusto equilibrio, sia a livello sociale che nei rapporti con l'ambiente".
"Potremmo discutere per ore se l'automazione porta o toglie lavoro o se la rivoluzione tecnologica ci piace o non ci piace - prosegue Appendino -. Ma non bisogna avere paura dell'innovazione, piuttosto trasformala in occasione di sviluppo e di coesione. Noi siamo partiti con i droni, come forma di spettacolo, ma presto offriranno anche altre occasioni e sta a noi il compito di trovare la ricaduta positiva per tutta la collettività".