Decentramento è una parola da sempre presente nel dibattito politico,
anche in quello torinese: ne hanno discusso venerdì alla Tesoriera, in
un incontro organizzato dall'assemblea dei presidenti di
Circoscrizione, l'assessore al decentramento Marco Giusta, la
direttrice della divisione decentramento Anna Tornoni, Dario Moneta
della Direzione Municipi del Comune di Milano e il direttore di ANCI
Piemonte Marco Orlando.
Tutte le peculiarità della tematica sono state illustrate da Tornoni e
Moneta facendo riferimento alla propria esperienza professionale e al
Testo Unico degli Enti Locali, istituivo delle Circoscrizioni: “Il
testo – ha dichiarato la prima – le prevede obbligatoriamente per le
città con più di 250mila abitanti ma lascia ampia discrezionalità di
configurazione in base a obiettivi e caratteristiche. Nonostante
questo, devono avere funzioni gestionali con effetti esterni, non
possono essere considerate solo come organi partecipativi o
consultivi”. “Gli ingranaggi – ha aggiunto il secondo – vanno oliati:
occorre scegliere se attuare una logica di decentramento puro con
funzioni chiare e certe oppure considerarle come un punto di accesso,
ascolto e partecipazione in grado di comprendere il territorio”.
Orlando ha, invece, affrontato l'argomento da un punto di vista più
ampio: “Il decentramento amministrativo – ha commentato – è avvertito
come un bisogno primario da parte di molti comuni esclusi dalle norme
previste dal Testo Unico, con l'innalzamento della soglia minima a
100mila abitanti. Anche la riforma Delrio, istitutiva delle Città
Metropolitane, andrebbe rivista da una legge statale che ne
riconfiguri i limiti e garantisca una forma più evoluta di
cooperazione: i problemi dei territori di montagna, ad esempio, sono
molto diversi da quelli cittadini e andrebbero affrontati da organismi
separati come Comune e Provincia”.
Uno dei momenti fondamentali del dibattito ha riguardato la visione
della Città per il futuro: “L'obiettivo di tutti – ha spiegato
l'assessore Giusta – deve essere quello di soddisfare bisogni e
istanze della cittadinanza attraverso servizi e partecipazione,
lavorando con i vari uffici per attuare il regolamento sul
decentramento e farlo funzionare. Siamo perfettamente consapevoli
della sua imperfezione, per questo dovremo capire come riformarlo:
l'apposita Commissione Speciale, appena istituita, servirà proprio a
questo”. L'attenzione si è poi spostata sulle sfide per il futuro e
sulla partecipazione: “Dovremo capire – ha proseguito – come mantenere
efficiente ed efficace l'amministrazione facendo i conti con
l'inevitabile riduzione del personale, traendo spunti riguardo
competenze, risorse e strutture da assegnare alle Circoscrizioni. Per
stimolare la partecipazione dovremmo rendere le Commissioni di
Quartiere in grado di gestire risorse in ambiti circoscritti come la
rigenerazione urbana”.
Il presidente della Circoscrizione 8 Davide Ricca, in conclusione, ha
espresso le proprie preoccupazioni sul previsto passaggio al sistema a
cinque: “L'accorpamento – ha ammesso – fa paura: con territori di
200mila abitanti è impensabile avere un solo centro civico. Gli
abitanti di San Salvario, ad esempio, sono molto arrabbiati perché
problematiche come la malamovida vengono discusse molto lontano, in
corso Corsica”.
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sabato 17 maggio
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