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Attualità | 05 settembre 2019, 07:30

Mini centraline mobili per misurare la qualità dell’aria: la sperimentazione del Comitato Torino Respira

La centralina, collegata allo smartphone, è in grado di dare in tempo reale un valore ai principali inquinanti presenti nell'aria

Mini centraline mobili per misurare la qualità dell’aria: la sperimentazione del Comitato Torino Respira

Dimmi dove vai e ti dirò che aria respiri. Si potrebbe parafrasare così la sperimentazione che sta per essere avviata dal Comitato Torino Respira in città: nella giornata di ieri il Comitato ha ricevuto i primi campionatori portatili che verranno utilizzati per monitorare la qualità dell’aria in autunno e in inverno.

Le “centraline mobili” sono in grado di rilevare i seguenti inquinanti: PM10, PM 2.5, il biossido di azoto e i composti organici volatili. La comodità, oltre ovviamente la dimensione, è nella misurazione “in diretta” dei valori degli inquinanti. “La centralina è arrivata questa mattina, l’ho testata oggi pomeriggio” spiega Roberto Mezzalama, presidente del Comitato Torino Respira.

Basta applicare la centralina su uno zaino, stabilizzarla e iniziare a spostarsi per poter ricevere in tempo reale le informazioni circa gli inquinanti presenti nell’aria in un preciso momento, in un preciso punto. Ogni dato viene trasmesso in diretta sullo smartphone, grazie alla connessione bluetooth. L’accuratezza della misurazione è del 90% rispetto agli strumenti certificati, mentre il prezzo sul mercato è relativamente “basso”, alla portata di tutti: con un centinaio di euro è possibile acquistarne uno.

L’arrivo dei campionatori e la possibilità che quest’ultimi vengano utilizzati anche dai cittadini comuni, alimenta la polemica a distanza tra i comitati e Arpa. L’agenzia regionale per la protezione dell'ambiente è l'unico ente dell'amministrazione che attualmente rilascia misure certificate e prese in considerazione per l'avvio o la rimozione dei blocchi antismog, ma a Torino presenta un numero decisamente basso di centraline. Appena cinque. La strumentazione è ben diversa, molto più costosa, non accessibile e ancora più precisa. Su questo non vi sono dubbi. Ma il limite dato dal basso numero di centraline a disposizione rimane.

Ecco perché la possibilità di aumentare la banca dati e le rilevazioni, quella di integrare il sistema con altre centraline più economiche è sicuramente un'opzione da tenere seriamente in considerazione. Intanto le sperimentazioni andranno avanti: le mini centraline mobili saranno in grado di rilevare gli inquinanti in tempo reale e in movimento. Una novità nella Torino che ogni giorno di più si interroga sulla qualità dell'aria presente in città.

Andrea Parisotto

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