- Sono un milione e mezzo i soldati indiani che hanno combattuto nella Grande Guerra, tra gli oltre quattro milioni di stranieri stipati nelle trincee, a combattere e morire ogni giorno. I loro nomi, rimossi dalla memoria collettiva, sono diventati protagonisti del nuovo lavoro del coreografo anglo-bengalese Akram Khan, Xenos, al suo debutto per Torinodanza, questa sera, alle Fonderie Limone di Moncalieri.
- Andato in scena in prima nazionale, dal 18 al 20 settembre, al Teatro Argentina di Roma nell’ambito del Festival Romaeuropa, è stato commissionato da 14-18 NOW, l’organizzazione che ha promosso in Inghilterra la commemorazione dell’anniversario della prima guerra mondiale. «La mia attenzione si è rivolta ai fatti che vengono sepolti per cambiare la Storia o scriverla in un modo diverso - ha dichiarato Khan -. Come ha sottolineato un accademico indiano, la memoria non è fatta di luce bianca e ciò che abbiamo letto e studiato non è esattamente quello che è avvenuto».
- L'identità dei soldati dimenticati viene così rievocata in Xenos - "straniero", in greco antico - e giunge agli spettatori attraverso la voce scricchiolante di un grammofono a batteria.
- Consultando gli archivi, Akram insieme alla drammaturga Ruth Little e lo scrittore Jordan Tannahill, hanno ricostruito la storia di un soldato immaginario, un uomo che ha visto gli orrori della guerra e non potrà mai tornare ad essere se stesso. «Gli archivi e i diari raccontano dei miti contemporanei, restituendo una lezione da cui dobbiamo imparare perché non si ripetano un’altra volta gli stessi errori».
- Il protagonista è un nuovo Prometeo, il titano che creò l'uomo dall'argilla, rubò il fuoco agli dei per consentire all'umanità di costruire una civiltà e per questa sua trasgressione fu orribilmente punito. Come Prometeo viene incatenato su una montagna e torturato per l’eternità, il soldato di Xenos è costretto a soffrire e il cui corpo diventa un mero strumento di guerra.
- Nello spettacolo, il linguaggio del movimento di Khan si sposta tra il kathak classico e la danza contemporanea. Un'opera al confine tra Oriente e Occidente, passato e presente, storia e mitologia, dove l’umanità si erge ancora in uno stato di meraviglia e confusione.
- Per informazioni: www.torinodanzafestival.it