Nella serata di ieri il Consiglio comunale ha approvato la deliberazione, che era stata illustrata due giorni fa in aula dall’assessore Sergio Rolando, relativa al DUP (Documento Unico di Programmazione) 2020-2022. A favore del documento si sono espressi la sindaca Chiara Appendino e il M5S (23 voti), contrari il PD e Rinascita Torino (4 voti), mentre Torino in Comune, Lista Civica per Torino e Connessione Civica non hanno partecipato al voto.
Tra i più critici Stefano Lo Russo: "Il DUP ha implicazioni politiche, non solo contabili. Nel documento vi sono diversi elementi che denotano i suoi limiti strutturali. Sparito il piano per la Biblioteca Centrale a Torino Esposizioni – il cui progetto di massima era costato un milione di euro – niente fondi per nodi sensibili della viabilità come piazza Baldissera o rotonda Maroncelli, più di tre milioni di euro di pedaggio in ZTL messi a bilancio per il 2020". "Si afferma di voler favorire il piccolo commercio, invece sono dilagati i nuovi supermercati. Sull’integrazione del Piano regolatore revisionato con il Piano urbano mobilità sostenibile (PUMS) aspettiamo curiosi. Avete iscritto a bilancio una serie di immobili da vendere, senza la perizia di valutazione. Emerge l’incapacità assoluta di fare programmazione, non si finanziano operazioni di carattere strutturale che guardino oltre l’attuale mandato amministrativo" è la dura analisi del capogruppo Pd.
Pungente l'intervento che ha visto come protagonista Fabio Versaci (M5S): "Ricordo la 'fantastica' eredità che abbiamo dovuto gestire, costretti a fare i ragionieri. L’opposizione si limita ad una logora narrazione per la quale la nostra maggioranza “non fa niente”. L’anno prossimo avremo fondi per la manutenzione di verde pubblico e strade, la vostra narrazione non funzionerà più. Per la prima volta dal 1994, approveremo il Bilancio preventivo nei termini di legge: ne siamo orgogliosi, se sarà necessario faremo, come è normale, i necessari assestamenti e variazioni".
Federica Scanderebech (Rinascita Torino) ha invece parlato di carte d'identità e periferie: "Il Dup prevede riduzione tempi per il rilascio della carta d’identità a 30 giorni. A me hanno dato appuntamento ad aprile. Si parla al terzo anno del mandato dello studio di un piano periferie, perché non è stato fatto prima visto che era considerato un punto importante del programma elettorale? Si ipotizza di realizzare il progetto della biblioteca civica sperimentando una nuova forma di partecipazione ma a bilancio non c’è nulla. La Città dedica 120 mila euro al Rock ma taglia del 40% i fondi per le manutenzioni di ponti e cavalcavia". Francesco Tresso (Lista Civica per Torino) ha chiesto di "rafforzare il sistema bibliotecario, per il quale è stato previsto uno stanziamento di soli 130 mila euro per acquisto di periodici, libri e materiale multimediale. E’ una cifra bassa che non risponde ai criteri delle normative regionali per poter accedere ai finanziamenti della Regione, che richiedono una spesa pari almeno a 0,50 euro ad abitante, circa 400 mila euro. Chiedo quindi il giusto incremento dello stanziamento".
Argomento importante quello relativo al personale. "Abbiamo depositato una mozione di accompagnamento che riporta l’attenzione sul personale dall’Amministrazione, dopo anni di mortificazioni. In particolare, per quanto riguarda 600 “tecnici”, per i quali chiediamo di favorire la progressione verticale in base alla Legge Madia, al di là delle nuove assunzioni. Ciò consentirebbe anche un risparmio per il Comune, pari a 800mila euro" ha affermato Enzo Lavolta (PD). Una posizione simile a quella tenuta da Antonio Fornari (M5S): "Ho presentato una mozione sul personale del Comune di Torino perché abbiamo sempre cercato di valorizzare le risorse interne, oltre a bandire concorsi esterni. Chiediamo alla Giunta di rivedere il piano di fabbisogno del personale, tenendo conto delle nuove risorse in arrivo da Roma, e chiediamo al Governo di snellire le procedure per le assunzioni". Marina Pollicino ha invece ringraziato "il vicepresidente Lavolta per aver presentato una mozione che riporta l’attenzione sul personale dall’Amministrazione e riguarda i 600 “tecnici” per i quali è bene favorire la progressione verticale in base alla Legge Madia. Uno spunto non colto dall’attuale giunta che ha finito per generare un mancato riconoscimento di richieste legittime del personale del Comune di Torino".
Sodisfatta infine Viviana Ferrero (M5S): "Il piano di rientro è sicuramente camicia di forza e restrizione di ambiti di manovra. Necessità di vendere parti significative di beni comuni e partecipate. Ma si è dovuto agire per salvare questo bilancio. Un nuovo bilancio dovrà passare attraverso la riorganizzazione e il ripensamento della struttura comunale. Ero per il predissesto iniziale, strumento pensato per evitare il dissesto dei comuni. Un errore non prendere le distanze da quello che abbiamo ereditato. Anche se, in realtà, gli assessori hanno lavorato bene per la città, con poche risorse a disposizione, riuscendo a costruire una Torino capitale dei diritti. Adesso serve un bilancio parallelo, un bilancio sociale che ci permetta di dare una valenza diversa a quello che è l’utilizzo dei beni comuni. Una direzione è stata data. I beni comuni rappresenteranno la nuova formula che ci permetterà di gestire il patrimonio pubblico. Torino modellizzazione per i comuni in difficoltà di bilancio. Auspico di guardare oltre questo singolo bilancio, nella prospettiva di una città che è viva ma che ha bisogno dell’aiuto dello Stato per riuscire a ripartire".