"Brandizzo, per i dipendenti della Martor, c'è e ci sarà sempre". Ma oggi pomeriggio, 30 dicembre, nella sala del Consiglio comunale di Brandizzo, c'erano anche i sindaci dei comuni del chivassese, del settimese, del vercellese, la zona omogenea 10, Città Metropolitana, la Regione Piemonte e pure una rappresentanza del Governo.
L'amministrazione comunale del sindaco Paolo Bodoni ha infatti indetto una seduta straordinaria del Consiglio comunale per portare ai voti un documento "di supporto alle azioni che si vorranno intraprendere per salvaguardare le 117 persone rimaste senza reddito e lavoro" a cui è seguito un Consiglio comunale aperto a tutti.
"Il 18 dicembre si è tenuto un incontro all'Unione Industriale di Torino per affrontare la situazione della Martor di Brandizzo che occupa 117 dipendenti e opera nel settore della componentistica per le auto da oltre 40 anni - ha esordito il primo cittadino -. Nel corso dell'incontro l'azienda ha dichiarato di aver depositato presso il Tribunale di Ivrea domanda di concordato in continuità ma con l'intenzione di cessare l'attività. Da alcuni anni la Martor attraversa un'importante crisi industriale e finanziaria e attualmente i lavoratori sono in contratto di solidarietà. Nel frattempo, una società concorrente, la T. Erre, con sede nel modenese, si è detta disponibile ad affittare un ramo d'azienda garantendo la prosecuzione dell'attività solo per 45 lavoratori". Secondo Bodoni, e tutti i componenti del Consiglio, "non è accettabile una soluzione solo per un terzo dei lavoratori". "Tutti gli attori di questa vicenda - ha aggiunto - devono fare uno sforzo importante e necessario per garantire una continuità a tutti i dipendenti".
"È nostra intenzione - è intervenuto Giuseppe Deluca, a nome del gruppo di minoranza Alternativa Civica - appoggiare tutte le iniziative che l’amministrazione comunale vorrà mettere in campo per salvaguardare i destini occupazionali di tutti i lavoratori, in attesa di un intervento delle istituzioni regionali e delle istituzioni nazionali, in particolare il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, per attivare tavoli di trattativa, favorire forme di tutela del lavoro e l’erogazione di ammortizzatori sociali al fine di sostenere i lavoratori Martor in questo periodo di forte difficoltà".
La parola è quindi passata a Fabio Masserenti, della Fiom - Cgil, che ha anche ringraziato il sindaco, i gruppi di maggioranza e minoranza per il sostegno dato "sin dal primo minuto" ed i commercianti. "Confidiamo - ha detto - che attraverso l'interessamento delle istituzioni a tutti i livelli si possano trovare le soluzioni per questa e altre vicende che interessano il nostro territorio. Noi intendiamo resistere fino all'ultimo minuto, puntiamo a resistere un minuto in più del padrone, noi non intendiamo e non vogliamo rinunciare al nostro posto di lavoro".
Nel corso dell'incontro tante sono però le figure politiche che hanno voluto manifestare la propria solidarietà alla comunità brandizzese. Come Jessica Costanzo, deputata e membro della Commissione Lavoro pubblico e privato che ha sostenuto che è necessario "cercare delle soluzioni insieme" e "richiedere subito un tavolo al Mise e al Ministero del Lavoro". Come il consigliere regionale Gianluca Gavazza. "Capisco cosa state passando perchè anche io ho perso il lavoro - ha affermato -. Noi come Regione ne parleremo il 7 gennaio ma vorrei che tutti lavorassimo insieme anche per il futuro". O come Marco Marocco, vice sindaco di Città Metropolitana: "Chi vive queste esperienze viene segnato, sono cose che ti distruggono, che cambiano l'approccio con quello che sta intorno. Le istituzioni presenti oggi si impegneranno tutte per far fronte a questo problema. Penso che oggi sia necessario dare nuovi strumenti efficaci che permettano a chi amministra di dare risposte ai propri cittadini".
Toccante l'intervento del sindaco di Saluggia, Firmino Barberis, che poche settimane fa, grazie al lavoro delle istituzioni, ha ottenuto il ritiro del licenziamento dei dipendenti di Livanova. "Poco prima di Natale hanno revocato i licenziamenti ma questo non ci lascia tranquilli - ha detto con le lacrime agli occhi -. E' un problema che riguarda tutti. Abbiamo aziende che fanno capo a gruppi economici forti, che hanno investito, e che vanno a produrre dove costa meno. Dall'esterno vengono in Italia, fanno shopping, comprano l'azienda e la portano altrove. Occorre che noi sindaci facciamo fronte comune, dobbiamo fare un piccolo esercito amministrativo per far sentire la nostra voce a Roma. Noi conosciamo le nostre realtà, a Roma non le conoscono, non si rendono conto dei problemi delle famiglie che restano senza lavoro che noi Comuni dobbiamo affrontare con le magre risorse che abbiamo. Dobbiamo muoverci insieme e battere i pugni sui tavoli fino a rompere quei tavoli...".
Durante il Consiglio comunale aperto sono intervenuti anche il sindaco di Settimo Elena Piastra, che sottolineato l'importanza di creare delle leggi adeguate a tutela del lavoro in Italia, il sindaco di Chivasso, Claudio Castello, che si è soffermato sulla crisi industriale che negli ultimi anni sta colpendo il territorio, l'ex assessore regionale Gianna Pentenero.
Presentii in sala anche i sindaci di Montanaro Giovanni Ponchia, di Torrazza, Massimo Rozzino, Matilde Casa, in rappresentanza della zona omogenea 10, l'assessore alle Politiche Sociali di Chivasso Claudio Moretti ed i consiglieri di minoranza chivassesi Matteo Doria e Federico Savino.