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Eventi | 20 gennaio 2020, 17:02

La Memoria che parla ai giovani: a Torino si confrontano le discriminazioni di ieri e di oggi

Ricco calendario di appuntamenti promossi e organizzati dal Consiglio regionale del Piemonte - Comitato Resistenza e Costituzione e dal Polo del ‘900 di Torino

La Memoria che parla ai giovani: a Torino si confrontano le discriminazioni di ieri e di oggi

Il Giorno della Memoria quest’anno parla alle nuove generazioni e al loro presente. Sono state presentate questa mattina le iniziative promosse e organizzate dal Consiglio regionale del Piemonte - Comitato Resistenza e Costituzione e dal Polo del ‘900 di Torino attorno alla data del 27 gennaio, che da vent'anni ricorda a livello mondiale la liberazione del lager di Auschwitz. Un programma che coinvolgerà attivamente i giovani creando una vera e propria “staffetta generazionale”, come l'ha definita il presidente del Consiglio regionale del Piemonte Stefano Allasia, che sappia garantire la continuità delle conoscenze per far comprendere, fino in fondo, la tragicità dello sterminio nazifascista.

"Per superare un approccio formale e meramente celebrativo di questa ricorrenza - ha illustrato il direttore del Polo del '900, Alessandro Bollo -, abbiamo pensato di utilizzare nuovi linguaggi e strumenti che possano piuttosto le coscienze civili e portare a una comprensione profonda dei fatti in riferimento agli accadimenti più attuali".

Lunedì 27 gennaio dalle ore 10, Palazzo Lascaris (via Alfieri 15) diventerà il “palazzo della memoria” con incontri, letture, proiezioni e immagini. Per un’intera mattinata verranno coinvolti gli studenti di varie classi in un percorso interattivo che, partendo proprio dal racconto di quanto avvenuto 75 anni fa, li avvicini a ciò che accade nel mondo ai giorni nostri, ragionando attorno a concetti di deportazione, prevaricazione, abuso, ingiustizia. Suddivisi in gruppi, gli studenti incontreranno gli storici dell’Istoreto per un approfondimento sul tema del genocidio.

Si confronteranno poi con le foto scattate dal photoreporter Paolo Siccardi, che proporrà un parallelo di immagini tra i lager nazisti e le nuove guerre, discriminazioni e violenze contemporanee, e tra i disegni di Thomas Geve, che raccontano i lager di Auschwitz e Buchenwald, e quelli realizzati dai bambini di Sarajevo durante l’assedio nei primi anni ’90.

Nell’aula del Consiglio regionale, invece, sarà ospite Bruno Segre, testimone delle leggi razziali e dell’antifascismo. Verrà inoltre presentato il trailer del film “La stella di Andra e Tati”, primo cartone animato rivolto per ragazzi sulla Shoah. Seguirà un omaggio del pattinaggio artistico e della danza su ghiaccio, con Edoardo De Bernardis, allenatore e coreografo internazionale che presenterà i filmati di alcune esibizioni sulle note di “Schindler's List” e “La vita è bella”. Infine, la performance del cantautore Carsico, con canzoni a tema.

All'Off Topic (via Pallavicino 35), una serie di iniziative sostenute dal Comitato Resistenza e Costituzione, come l’installazione della mostra fotografica su un viaggio realizzato nel 2019 alla ricerca delle rovine d’Europa, fra Buchenwald e Stare Jarozowice. O il dibattito in collaborazione con Goethe Institut, Istoreto e Museo Diffuso della Resistenza sui campi di sterminio e la figura di Imre Kertész, Premio Nobel per la letteratura nel 2002. Infine, la performance teatrale di video, arte e musica dal vivo “Jedem Das Seine”, che riprende la storia del campo di Buchenwald.

Fino al 6 febbraio, il Polo del ‘900 spalanca le porte e accoglie i visitatori per un ricco calendario di appuntamenti culturali. Dai percorsi in città tra i luoghi della deportazione, attorno alle pietre d’inciampo, sabato 25 gennaio, ai laboratori per bambini in collaborazione con le Biblioteche civiche. Tanti gli appuntamenti per le scuole: la rassegna la “Cineteca della Deportazione”, a cura dell’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, in collaborazione con gli Istituti storici della Resistenza Piemonte e Valle d’Aosta, propone pellicole istruttive sulla storia dei perseguitati, come “Il viaggio di Fanny”, di Lola Doillon, la vicenda vera di Funny Ben-Ami, tredicenne che riuscì a guidare un gruppo di altri bambini ebrei dalla Francia alla Svizzera, scampando all'Olocausto.

Tra gli spettacoli in programma, il 27 alle ore 21, al Polo del ‘900, “Il caso Kaufmann” della Compagnia Liberipensatori “Paul Valéry”, reading teatrale delll’omonimo romanzo di Giovanni Grasso, basato su un episodio realmente accaduto in Germania durante l’ascesa del nazismo. E, ancora, “Le pietre raccontano”, alle ore 20.30 al Teatro Vittoria, spettacolo di teatro musicale a cura di Monica Luccisano, dove, all’improvviso, le Stolpersteine prendono vita: parlano, suonano, si esprimono, si emozionano insieme al loro scultore. Diventano il racconto di deportati italiani, rievocando quel periodo storico, le leggi razziali in Italia, la cacciata degli ebrei da scuole e istituzioni, l’evacuazione del ghetto di Roma, le deportazioni politiche, l’eccidio delle Fosse Ardeatine, l’incontro – nei campi di sterminio – con l’abisso umano.

Infine, il 29, doppia recita – al mattino per le scuole, alla sera aperta a tutti – per “Il processo di Francoforte”, della Scuola di Teatro “Giuseppe Erba”, per la regia di Luciano Caratto, liberamente ispirato a “L’istruttoria” di Peter Weiss. Il resoconto crudo e straniante del dramma del lager narrato per bocca di vittime e carnefici, divisi da un confine estremamente labile in quello che fu il primo processo di fronte a una corte tedesca sui crimini della Shoah. Ebbe inizio il 20 dicembre del 1963 e terminò il 19 agosto del 1965. Dei 20 imputati rinviati a giudizio, sei furono condannati all'ergastolo, undici a pene detentive e i restanti prosciolti. L’enorme risonanza sociale e culturale che il processo ebbe è testimoniata in gran parte proprio dall’opera di Weiss, composta basandosi sulle note prese in quell’aula come meticoloso accertamento della verità.

Per tutta la giornata del 27 gennaio, il Museo Diffuso della Resistenza osserverà l’apertura straordinaria. Il percorso multimediale interattivo dell’allestimento permanente condurrà il visitatore in un viaggio virtuale di Torino nel decennio che va dall’approvazione delle norme antiebraiche alla promulgazione della Costituzione. 

“I circa 70 appuntamenti - ha precisato l'assessora alla cultura del Comune di Torino Francesca Leon - si susseguiranno fino a marzo offrendo ai cittadini momenti di riflessione e ricordo su un periodo fondamentale della nostra storia".

E' nostro compito evitare i rischi di assuefazione o di ritualizzazione di un evento che mantiene tutta la sua importanza in un momento di crisi di valori nella nostra società", ha aggiunto il presidente della Comunità Ebraica Torinese Dario Disegni. "Assistiamo infatti in questi ultimi tempi a un'inquietante recrudescenza di fenomeni di antisemitismo, di razzismo e di odio nei confronti dei diversi. Occorre pertanto fare fronte all'ignoranza e al pregiudizio con un'incessante azione culturale ed educativa, rivolta soprattutto alle giovani generazioni, trasmettendo la memoria degli orrori della Shoah, ora che i testimoni diretti di quella tragedia stanno uno dopo l'altro scomparendo, per stimolare un forte impegno civile contro ogni forma di intolleranza".

Manuela Marascio

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