"La presa in giro del Gruppo Torinese Trasporti verso i territori alpini è nella fila lunghissima di auto che anche stamani risale le strade provinciali 1 e 2 verso le Valli di Lanzo. Lo stop da giugno a settembre voluto da GTT per la ferrovia è emblema di una città che non ha capito che ha il suo unico destino nel rapporto con i suoi territori. Con le aree montane". Così Marco Bussone e Lido Riba, rispettivamente presidenti nazionale e regionale di Uncem, criticano in questa ultima domenica di giugno la situazione del traffico in una delle valli che circondano il capoluogo piemontese.
"Un rapporto e un destino - proseguono Bussone e Riba - che puntualmente Torino non capisce e che azzoppa tramite proprio GTT, che ferma ogni anno la linea alpina verso Lanzo e Ceres, chiudendola. E non capendo invece la vera potenzialità turistica, estiva e invernale di quel treno. Con pacchetti turistici ad hoc, costruiti con Gal, Enti locali, tour operator, Visit Piemonte DMO, sarebbero grandi numeri. Assurdamente, i manager GTT non sanno cosa ci sia fuori dalla prima cintura. E così chiudono. Tutta l'estate senza treni. Così anche stamani la coda su Sp1 ed Sp2 da Torino verso le Valli è continua, come lo sarà stasera, dalle 17 in poi, per scendere. Gravemente GTT, pronta a smobilitare per lasciar posto a Trenitalia, taglia e non avvia un patto con i territori. Sono gli effetti delle politiche urbanocentriche del Gruppo. Ora tutto è da costruire con Trenitalia. E gli Enti territoriali delle Valli, in primis le due Unioni montane, già chiedono indirizzi e risposte tramite l'Agenzia della Mobilità. La linea alpina è uno straordinario patrimonio. È fondamentale anche per un nuovo turismo e un'osmosi città-territori che è imprescindibile".
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