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Eventi | 03 agosto 2020, 09:00

Flashback si prepara a giocare sulla "scacchiera" dell'arte contemporanea: a novembre l'ottava edizione

Sarà ospitata al Pala Alpitour e avrà come tema "Ludens". A fine giugno si sono chiuse le domande di partecipazione, ed è ora in corso la selezione delle gallerie

Flashback si prepara a giocare sulla "scacchiera" dell'arte contemporanea: a novembre l'ottava edizione

Procedono a passo svelto i preparativi per la fiera Flashback di Torino. 

A fine giugno si sono chiuse le domande di partecipazione, ed è ora in corso la selezione delle gallerie. Si dicono dunque soddisfatte le direttrici Stefania Poddighe e Ginevra Pucci: “Abbiamo lavorato tenendo ancora di più in considerazione le esigenze di tutti. In primis delle gallerie, i nostri ‘compagni di avventura’, ma anche dei fornitori e dell’organizzazione tutta. Per cui massima trasparenza nelle decisioni operative portate avanti dalla fiera e molta condivisione”.

“Inoltre – aggiungono – abbiamo voluto inaugurare una nuova sezione chiamata OneShot, in cui le gallerie potranno presentare un’unica opera dalle importanti caratteristiche culturali, storiche e artistiche. Alcune opere presenti l’anno scorso, ci hanno fatto riflettere su quanto sia importante lo spazio sia fisico che comunicativo dedicato a questi capolavori”.

La manifestazione, dal titolo "Ludens", avrà luogo dal 5 all’8 novembre Pala Alpitour. 

Nel romanzo di fantascienza umoristica “La Variante dell’Unicorno”, Roger Zelazny immagina una partita a scacchi, surreale e ironica, tra l’Uomo e una creatura fantastica - l’Unicorno, appunto - in una battaglia all’ultima mossa per la sopravvivenza. È proprio a questo gioco immortale - gli scacchi - che si ispira l’edizione 2020 di Flashback: la scacchiera, come spazio scenico, come campo aperto a ogni possibilità e alle infinite varianti di scelta; il gioco come palestra d’azione, come capacità creativa, strumento ideale per reinterpretare il passato e immaginare tutti i futuri possibili.

L’Unicorno, animale mitologico, guida di questa edizione, osserva la caduta di Adamo ed Eva nascosto tra le foglie del Paradiso Terrestre, in un olio del fiammingo Maestro della Fuga in Egitto - attivo durante il XVI secolo - presentato da Caretto & Occhinegro, la Galleria Roccatre aggiunge due preziose caselle, una bianca e una nera, alla scacchiera di Flashback, luogo della rappresentazione, con Teatrino bianco e Teatrino nero della serie Concetto spaziale di Lucio Fontana. La creatività dionisiaca della danza è invece il soggetto de La bayadère di Paul-Albert Besnard, una delle opere esposte da Paolo Antonacci: una coreografia fatta di mosse razionali e precise per simulare caos e sfrenatezza.

La partita continua con quattro opere che fissano in forme e materiali diversi l’infanzia, il tempo privilegiato del gioco: Medardo Rosso si ispira a suo nipote che gioca a nascondino dietro a una tenda e lo immortala nella scultura Ecce Puer presentata da Galleria Russo. La galleria Piacenti propone la serenità dello sguardo di un ritratto infantile di Pelagio Palagi, a cui fa specchio il cielo terso di una mente priva di inganni; strettamente legata all’infanzia, poi, è la figura di San Cristoforo, che sorregge il piccolo sulle spalle come un nonno giocoso e affianca il giovane San Sebastiano in due tavole firmate da Matteo di Giovanni, presentate da Longari Arte. Ancora, Flavio Pozzallo propone un Gesù neonato scolpito nel XIV secolo, che sorride spensierato sulle ginocchia della mamma, stringendo tra le mani il globo del Salvator Mundi come fosse un giocattolo.

Con Il bacio di Angelica e Medoro di Giovanni Lanfranco, Alessandra Di Castro Antichità ci permette di assistere ai giochi e alle schermaglie di due giovani innamorati, in una scena tratta dagli intrecci di storie e personaggi che un grande poeta-burattinaio ha saputo orchestrare per intrattenere i cortigiani nei loro lunghi pomeriggi oziosi. A proposito di corte, poi, in nessuna che si rispetti può mancare Un giullare, come quello dipinto da Giovan Battista Quadrone e presentato da Arcuti Fine Art: una figura shakespeariana che, tra tintinnii di sonagli e giochi di prestigio, dispensa perle di verità.

Ma molti altri sono ancora gli assi vincenti che questa edizione ha in serbo: dalla sensualità spezzata del torso romano di FG Fine Art alle architetture, fragili come castelli di carte, de Le Termopili di De Chirico (Galleria dello Scudo). Dall’azione a cavallo della Diana cacciatrice di Ettore Tito (800/900 Artstudio) all’anello propiziatorio a forma di dado, opera di Solange Azagury–Partridge di Lorenzo e Paola Monticone Gioielli d’epoca e alla Fioritura di Alik Cavaliere (Copetti Antiquari), con steli e rami che si intersecano in un equilibrio precario e commovente, come bastoncini di una partita a shanghai; fino ad arrivare alla coppia di giocatori di Schreiber Collezioni, un lui e una lei che si sfidano in groppa ai loro destrieri in una partita a polo che è cominciata nella Cina di mille anni fa e che prosegue a Flashback 2020.

Manuela Marascio

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