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Politica | 02 settembre 2020, 12:25

Sicurezza, le Circoscrizioni puntano il dito: "Sulle telecamere del progetto Argo nessuno ci ha consultato"

La pandemia ha impedito al tavolo di osservazione per la sicurezza voluto dal prefetto Claudio Palomba di riunirsi in presenza con costanza. Il monito di Carlotta Salerno (Circoscrizione 6): “Avrei indicato altre zone e vie”

Sicurezza, le Circoscrizioni puntano il dito: "Sulle telecamere del progetto Argo nessuno ci ha consultato"

Una partenza lenta, sottotono. Se non vi sono dubbi sull’importanza dei tavoli di osservazione per la sicurezza integrata, è altrettanto vero che pandemia e alcune incomprensioni burocratiche hanno affievolito l’efficacia di uno strumento fortemente voluto dal prefetto di Torino, Claudio Palomba, per affrontare la questione sicurezza a Torino.

Audita in Commissione legalità e contrasto dei fenomeni mafiosi, la coordinatrice dei presidenti di Circoscrizione Carlotta Salerno ha ammesso: “Abbiamo avuto il tempo di convocare il primo tavolo sulla sicurezza a gennaio, poi è scoppiata la pandemia”. Lo stop ha costretto gli attori seduti al tavolo, tra forze dell’ordine e  a interrompere il percorso iniziato un anno fa circa e a riunirsi solamente virtualmente, con tutte le difficoltà del caso. “Ora speriamo di riprendere con lo slancio che ci aveva contraddistinto all’inizio” afferma Salerno. 

Un esempio concreto? La questione telecamere. Il progetto Argo infatti, con la distribuzione di occhi elettronici in ogni angolo ritenuto critico della città, si è dimenticato di coinvolgere le Circoscrizioni. Una mancanza di dialogo denunciata dalla stessa presidente Salerno: “Se si fossero confrontati con me, per esempio, in Circoscrizione 6 avrei proposto la collocazione su punti bui e vie secondarie che non sono state prese in considerazione”.  Un pensiero condiviso anche dal consigliere Raffaele Petrarulo (Lista Civica Sicurezza e Legalità), residente in Barriera di Milano: “Ci sono solo due telecamere in Circoscrizione 6, a fare cosa? A controllare il traffico? Il tavolo è utile nella forma, ma nella sostanza…”.  

Qualche dubbio espresso anche dalla consigliera del Partito Democratico, Maria Grazia Grippo: “Oggi non abbiamo nemmeno nessuno che ci dica se si è chiarito chi fa cosa e quale può essere il tipo di intervento che viene lasciato all’amministrazione comunale. Forse vale la pena correggere un po’ il tiro”. 

Ecco perché, riprendendo le parole del prefetto Palomba che aveva definito la questione sicurezza come “elemento risultante da più fattori, non solo controllo forze dell’ordine ma anche aspetti come vivibilità e decoro urbano” l’obiettivo è di accelerare già a partire da questo autunno. I  tavoli d’osservazione per la sicurezza integrata ripartiranno dal dialogo con il territorio e dal confronto, per intercettare le esigenze dei cittadini e migliorare sensibilmente la percezione di sicurezza.

Andrea Parisotto

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