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Cronaca | 17 settembre 2020, 21:21

L'arresto di Dana Lauriola mobilita il M5s: i penstastellati tornano a riunirsi sotto la bandiera No Tav

Dalla capogruppo Sganga alle consigliere Ferrero, Albano, Paoli e Giacosa, passando per l'assessore Iaria: il Movimento 5 Stelle si compatta nel nome della prima vera battaglia

L'arresto di Dana Lauriola mobilita il M5s: i penstastellati tornano a riunirsi sotto la bandiera No Tav

No Tav e M5s, un binomio tanto reale quanto controverso. Se è vero che la contrarietà all'Alta Velocità è stata la prima vera e propria battaglia del movimento popolare tramutatosi negli anni in forza di Governo, è altrettanto doveroso ammettere che con il passare del tempo il legame degli esponenti pentastellati con la valle si è lentamente sgretolato, salvo rare eccezioni.

Dal Movimento, la Val Susa si è sempre aspettata qualcosa di più in termini di opposizione alla grande opera. Il non riuscire nel concreto a rallentare la Torino-Lione ha causato incomprensioni, delusioni e, perché no, frazioni. A riunire il M5s sotto una sola bandiera, quella bianca e rossa No Tav, nelle ultime ore, è stato l'arresto di Dana Lauriola. La sentenza del tribunale di Torino e il blitz delle forze dell'ordine per trasportare la leader No Tav in carcere, sono state due azioni che hanno soffiato forte su una fiammella che pareva ormai svanita, nascosta sotto cumuli di cenere: la lotta contro l'Alta Velocità.

Diversi consiglieri del Movimento 5 Stelle hanno prima espresso la propria solidarietà a "Dana" sui social, altri hanno dato seguito alle parole scritte sul web partecipando alla fiaccolata partita alle 20:30 da piazza Cavour, a Bussoleno, a pochi metri dalla casa dell'esponente No Tav.

Oltre alla sempre presente Francesca Frediani, che ha parlato di "senso di impotenza", a schierarsi al fianco di Dana Lauriola, la capogruppo Valentina Sganga: "C'è una frattura ormai troppo grande tra lo Stato e un pezzo del suo territorio, la Valsusa, e rischia di diventare insanabile se certe scelte alimentano la convinzione che basti un'opinione per finire in carcere. Non posso e non voglio credere che sia così". Con lei le consigliere Maura Paoli, Chiara Giacosa e l'assessore all'Urbanistica Antonino Iaria. Dure le parole di Viviana Ferrero: "Due anni di reclusione per una manifestazione del 2012 (aspetto anche io di leggere la sentenza) mi pare una sentenza  sproporzionata al reato". Sulla stessa lunghezza d'onda la collega Daniela Albano: "Stasera inonderemo le strade di Bussoleno perchè Dana non merita di essere usata come strumento per cercare di reprimere la lotta in Valle".

Le motivazioni sono le più varie ma tutte legate da un moto di dissenso alimentato da un senso di ingiustizia e persecuzione della lotta in valle, dopo una sentenza considerata dai più sproporzionata se emanata per una forma di protesta non violenta, avvenuta otto anni fa. E così, dopo un arresto a Bussoleno e una marcia a lume di candela, il M5s è tornato a manifestare la propria anima No Tav.

Andrea Parisotto

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