Oggi, 29 settembre, la polizia di Stato ha celebrato in piazza l’annuale ricorrenza del suo Santo Patrono, San Michele Arcangelo. Difensore del popolo di Dio, vincitore nella lotta del bene contro il male, San Michele Arcangelo fu proclamato patrono e protettore della Polizia da Papa Pio XII, il 29 settembre 1949, per la naturale assonanza con la missione assolta quotidianamente, con professionalità ed impegno, da ogni singolo operatore.
La festa si è limitata stamattina a una Celebrazione Eucaristica nella Cattedrale cittadina di San Giovanni Battista, in piazza San Giovanni, alla presenza di un numero ristretto di Autorità civili e militari rappresentati del nostro territorio. A causa della grave emergenza sanitaria, invece, non ha avuto luogo la consueta iniziativa denominata “"Family Day".
Alla cerimonia sono stati intervenuti alcuni appartenenti della Polizia di Stato e dell’Amministrazione Civile dell'Interno, in servizio ed in quiescenza, nonché le Vittime del Dovere e i loro familiari. La Santa Messa è stata invece officiata da Don Luigi Ciotti e concelebrata dal Cappellano della Polizia di Stato, Don Cristiano Massa.
Al termine della Santa Messa è stata deposta una corona di alloro davanti alla lapide commemorativa del Sovrintendente Capo Gabriele Rossi e del Vice Sovrintendente Francesco Alighieri, del locale Reparto Prevenzione Crimine, prematuramente scomparsi nell'adempimento del proprio dovere a Villa Literno (Caserta) il 26 settembre 2008, posta all’ingresso della palestra del V Reparto Mobile.
"In questo giorno di festa rivolgo un sincero ringraziamento alle donne e agli uomini della Polizia di Stato, sia in servizio sia in quiescenza che, con il sostegno delle loro famiglie, danno lustro alla nostra istituzione. Un pensiero commosso ai colleghi caduti in servizio", ha detto il questore di Torino, Giuseppe De Matteis.
"L’emergenza sanitaria ha imposto una celebrazione in forma ridotta e per questo rivolgo un sentito ringraziamento a quanti hanno partecipato a distanza, nella speranza di potersi presto riabbracciare. In questo momento storico, caratterizzato da grandi incertezze e nuove sfide, la figura di San Michele Arcangelo è un richiamo ad un'etica di responsabilità, tolleranza, giustizia e un modello cui conformare l'agire quotidiano. Per questo motivo, è nostro dovere custodire la collettività e avere cura di ogni persona, anche e soprattutto di quanti, in questo periodo, soffrono e protestano".