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Eventi | 04 ottobre 2020, 13:50

Le donne tenaci narrate da Nuto Revelli aprono la stagione del Teatro Gobetti

Martedì 6 ottobre debutta "L'anello forte", con Laura Curino e Lucia Vasini, per la regia di Anna Di Francisca

Le donne tenaci narrate da Nuto Revelli aprono la stagione del Teatro Gobetti

Sarà il debutto di L'anello forte ad aprire la nuova stagione del Teatro Gobetti, martedì 6 ottobre alle ore 19.30. Lo spettacolo, tratto dall'omonino testo di Nuto Revelli, vede in scena Laura Curino e Lucia Vasini, con la drammaturgia e la regia di Anna Di Francisca. Coprodotto dal Teatro Stabile di Torino e Il Contato del Canavese - Teatro Giacosa di Ivrea, sarà replicato fino al 18 ottobre.

Nel centenario della nascita dello scrittore, un omaggio alle indimenticabili donne di cui l’autore ha raccolto le testimonianze. Memorie di lavoro e tenacia, storie struggenti di soprusi ed emancipazione, dove, in campagna prima e nell’industria poi, tante figure femminili inseguono desideri di autonomia e libertà, ambizioni di un futuro diverso per se stesse e per i propri figli.  
Ruvide, ironiche, taglienti, le donne si raccontano senza cedere all'autocommiserazione, anzi, cercando, anzi, sempre il lato più divertente, anche paradossale, della propria vicenda umana.
Di Francisca, che ha selezionato le storie, intreccia le interviste originali fatte da Revelli alla fine degli anni ’70 in Piemonte, tra il Cuneese e le Langhe, con materiali di repertorio del Polo del ’900 di Torino, dell’Archivio Nazionale Cinema Impresa e della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia di Ivrea, relativi alla vita delle donne in quegli anni, così come con le foto scattate da Bruno Murialdo e altre fonti di repertorio sul lavoro femminile e sull’emigrazione, senza dimenticare l’importante contributo della musica originale composta da Paolo Perna.
Le conversazioni raccolte in un mondo così arcaico fatto di donne semplici, spesso analfabete, con orizzonti angusti e limitati, si rivelano essere scintille, embrioni vitali di quello che poi saranno i temi portanti dei vari dibattiti femminili. «Credo che in questo momento storico sia interessante riflettere sulla modernità e l’efficacia di questo lavoro - scrive Di Francisca -  degno di un antropologo, di un attento ascoltatore di testimonianze che altrimenti non avremmo mai avuto. Le riflessioni di queste donne continuano ad essere fonte di dibattito soprattutto per quello che riguarda il rapporto diretto con i temi dell’emigrazione. Ieri le donne del Sud d’Italia, oggi le donne, ma non solo le donne, del Sud del mondo».

Manuela Marascio

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