“L’usura è una delle «schiavitù del terzo millennio». Oggi più che mai il pericolo di infiltrazione da parte di mafie e usurai nel tessuto sociale e produttivo si fa sempre più reale, non solo a causa del lockdown, che ha già interessato la gran parte delle attività produttive, ma anche perché lo shock del coronavirus è andato a impattare su un sistema economico nazionale già in difficoltà”. Questa l’amara considerazione del consigliere della Lega Salvini Piemonte Gianluca Gavazza.
Gavazza, vice presidente dell’Osservatorio sui fenomeni di Usura e Sovraindebitamento per il Consiglio Regionale, ha parlato a margine degli ultimi fatti di cronaca avvenuti nell’astigiano e in relazione alla sofferenza del commercio degli ultimi mesi: “Com’è noto alle cronache, l’obiettivo delle mafie è diversificare il business, passando dall’illecito al lecito, in un “sistema” di riciclaggio che coinvolge imprese di vario livello. Così al virus si affiancherà l’infezione finanziaria mafiosa. Questo serio pericolo che le nostre imprese corrono, impone l’obbligo morale a noi politici, ma soprattutto alla classe dirigente pubblica di mantenere sempre alta l’attenzione. La criminalità si radica attraverso il rapporto con l’economia sana e tende a distruggere la libera concorrenza”.
In questo momento, conferma il consigliere della Lega appare opportuno mantenere alta l’attenzione sui settori che più di altri hanno sofferto l’immobilità commerciale e che nel recente passato sono già stati nelle mire della ‘ndrangheta: “Dai commercianti al dettaglio, ai ristoratori, ai bar, alle pizzerie, alle attività immobiliari, alle agenzie di viaggio, così come ai servizi connessi alla persona: tante sono le imprese che soffrono la mancanza di liquidità, che espone molti commercianti all’usura, con un conseguente rischio di impossessamento delle attività economiche con finalità di riciclaggio e di impiego dei capitali illeciti”.
Soprattutto sono i negozi di piccole medie dimensioni ad avere problemi che possono esporre, anche in questo caso, gli imprenditori al rischio dell’usura e a quello di cessione forzata delle attività commerciali. “Gli imprenditori dunque, non devono fare l’errore di chiedere liquidità a sistemi illeciti per restare sul mercato. L’unica cosa da fare subito è rivolgersi alle istituzioni e all’autorità giudiziaria, o alle associazioni in grado di essere intermediarie con gli istituti di credito nella piena legalità".
"La mancanza di fiducia delle persone per troppo tempo abbandonate a loro stesse va capovolta con segnali concreti della presenza delle Istituzioni per difendere la legalità e attuare il costituzionale principio di solidarietà”, ha concluso Gavazza.