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Economia e lavoro | 25 novembre 2020, 12:48

Pininfarina Engineering, i lavoratori sotto la Regione: "Riassunzione per tutti" [VIDEO e FOTO]

Rifiutata la proposta dell'azienda di riassumere 60 dipendenti, a seguito della procedura di licenziamento avviata dopo la messa in liquidazione del ramo d'azienda del gruppo Mahindra

Pininfarina Engineering, i lavoratori sotto la Regione: "Riassunzione per tutti" [VIDEO e FOTO]

La rabbia dei lavoratori della Pininfarina Engineering arriva dritta in Regione Piemonte. Si è svolto questa mattina un presidio di una parte dei 127 dipendenti che rischiano di perdere il posto di lavoro a causa della chiusura per liquidazione del ramo d'azienda di proprietà del gruppo indiano Mahindra.

"La Pininfarina Engineering, dopo aver perso due commesse importanti, ha comunicato di aver cessato l'attività e dichiarato di non aver altra scelta che chiudere" ha spiegato Davide Provenzano, Segretario generale Fim Cisl.

La mini vertenza è stata immediatamente presa a cuore dall'arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, che nella giornata di ieri si è presentato ai cancelli dello stabilimento di Cambiano, per portare la propria solidarietà alle figure professionali che dal prossimo 15 gennaio rischiano di non avere più un posto di lavoro. "Ho sollecitato le competenti autorità economiche e le istituzioni della Regione e dello stesso Ministero, per operare e trovare una soluzione appropriata ai problemi che si pongono, salvaguardando primariamente il vostro diritto di lavorare" ha affermato Nosiglia.

Al momento però la situazione vive una fase di stallo. L'azienda ha infatti proposto di poter ricollocare 60 persone, ma i sindacati hanno rifiutato l'ipotesi: "L'azienda ci ha proposto di poter ricollocare 60 persone, con un nuovo rapporto di lavoro. Bisogna licenziarsi e ripartire con un nuovo contratto. I restanti lavoratori verrebbero collocati in una società di Outplancement e poi un piccolo incentivo all'esodo per chi decidesse di ricollocarsi autonomamente: la proposta non è sufficiente, abbiamo chiesto alla Spa di Cambiano di riassorbire tutti" è il pensiero di Provenzano.

Una posizione condivisa da Edi Lazzi, segretario generale Fiom Cgil: "La proposta di riassunzione? Devono stare dentro tutti". Lazzi, dal canto suo, ha comunque avanzato una proposta: "La situazione è drammatica, l'atteggiamento dell'azienda è di totale chiusura: le soluzioni potrebbero esserci, come per esempio il ricorso agli ammortizzatori sociali. In questo periodo soprattutto, durante il Covid, dove i licenziamenti pesano di più e la situazione economica è bloccata".

Il segretario generale di Fiom Cgil si è poi concesso una riflessione sul settore dell'automotive e sul ruolo che le istituzioni dovrebbero avere all'interno di queste crisi lavorative: "Questa è l'ennesima crisi che si innesta nel settore dell'automotive, dove abbiamo migliaia di posti di lavoro. In questo caso si parla della parte alta. Siamo sotto la Regione perché il contributo delle istituzioni, in questa fase, deve essere fondamentale.

Ecco perché la richiesta di un maggior coinvolgimento da parte della Regione è stata avanzata direttamente all'assessore al Lavoro, Elena Chiorino. Se il dialogo non dovesse bastare, i sindacati si sono dichiarati pronti ad adire a vie legali per trovare una risposta, verificando se la cessione del ramo d'azienda avvenuta 24 mesi fa abbia seguito procedure corrette.

Verso l'ora di pranzo, i lavoratori si sono poi spostati sotto Palazzo Civico per manifestare anche di fronte al Comune di Torino.

Andrea Parisotto

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