Dopo gli annunci delle scorse settimane, la Circoscrizione 7 di Torino ha compiuto altri due passi avanti nella richiesta di sgomberare le case popolari occupate di via Aosta 31 e via Cuneo 30, nel quartiere Aurora. Nella giornata di ieri, infatti, sono stati approvati altrettanti ordini del giorno sull'argomento.
Il Partito Democratico: “Ripristinare la legalità”
Il primo è stato presentato dal gruppo consigliare del Partito Democratico: “Occorre - ha dichiarato il capo-gruppo e primo firmatario Giuseppe Cammarata – ripristinare la legalità, soprattutto per le persone che abitano quegli spazi in modo decoroso. È impensabile che ci sia qualcuno che si allacci abusivamente alla rete elettrica e a quella del gas danneggiando chi paga regolarmente; la situazione va risolta anche per motivi di sicurezza e per la sua pericolosità per l'incolumità degli altri residenti”.
“I residenti - ha aggiunto il presidente Luca Deri – devono poter vivere in tranquillità all'interno delle proprie abitazioni, soprattutto in un periodo in cui il Covid sta accrescendo le difficoltà in contesti già fragili. Inoltre, non può passare il messaggio che se occupo ho più diritti di chi in silenzio aspetta il proprio turno in graduatoria; purtroppo si è creata una sensazione di insofferenza, insicurezza e prevaricazione che non può andare avanti”.
Fratelli d'Italia: “Applicare il protocollo di intesa istituzionale”
Fratelli d'Italia auspica invece un'applicazione rigorosa del protocollo di intesa istituzionale: “Bisogna - ha affermato la capo-gruppo e prima firmataria Patrizia Alessi – agire il più in fretta possibile, soprattutto in via Aosta 31 dove la situazione è inaccettabile per cosa accade dentro e fuori dalle case con abbandoni di rifiuti e altre problematiche. Per applicare lo sgombero entro 30 giorni, come previsto dal verbale con cui è stato firmato il protocollo di intesa tra Comune, Regione, Prefettura e Questura, abbiamo anche richiesto un accesso agli atti per conoscere le segnalazioni di occupazioni abusive di alloggi di edilizia residenziale pubblica, gli interventi della polizia municipale e quelli dei servizi sociali sui soggetti socialmente fragili”.