Sul riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali "siamo convinti che si dovrà legiferare, perché non può essere lasciato alla discrezionalità e sensibilità di un sindaco". A dirlo è stata la sindaca di Torino, Chiara Appendino, intervenuta in una diretta Instagram con la senatrice M5s Alessandra Maiorino e l'assessore comunale ai Diritti, Marco Giusta, sul tema del Ddl Zan.
"Dal primo giorno - ricorda Appendino - abbiamo posto al centro dell'attenzione i diritti e fatto tante azioni da questo punto di vista, compreso essere stati la prima città a riconoscere i figli delle famiglie arcobaleno. Un riconoscimento - spiega - che oggi avviene grazie a una firma che può apporre solo un sindaco. Ma siccome si tratta di garantire e tutelare i bimbi e le bimbe e un diritto è assurdo che sia affidato alla discrezionalità politica, per questo speriamo che il Paese possa legiferare su questo tema".
Un auspicio raccolto dalla senatrice Maiorino. "Sui figli delle famiglie arcobaleno Torino ha visto giusto - concorda -. Se l'interesse del minore è preminente, l'interesse è quello di avere due genitori ed entrambi riconosciuti. Spetta a noi legislatori il ruolo di colmare questa lacuna tenendo al centro l'interesse dei minori e lasciando fuori le ideologie".
Poi, sul ddl Zan: "Su questa legge si sta facendo terrorismo psicologico e io voglio dire che dobbiamo aver paura quando i diritti vengono tolti, non quando vengono estesi. E non possono essere quelli a cui la legge non serve a dire che non serve". "Pensare che ci sono tante persone che tutti i giorni della loro vita non possono essere se stesse mi fa star male - osserva Maiorino - Ci vuole una legge che li tuteli e li riconosca. Ora finalmente c'è stata una calendarizzazione al Senato, ma credo che non ci vorrà meno tempo di quello impiegato per il passaggio alla Camera (circa un anno, ndr). Ma fortunatamente c'è una grande ondata popolare, di un'Italia che è cresciuta, affinché venga approvato questo Ddl che non fa che estendere una legge che già esiste".
Conclude Appendino: "A Torino faremo sentire la nostra voce. Spesso ci dicono che questi temi non sono prioritari, ma questa legge ti dice da che parte sta lo Stato, cioè dalla parte dei diritti. E quando lo Stato tutela un diritto non toglie qualcosa a qualcun altro, ma è tutta la comunità che ci guadagna".