L’assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi si è dichiarato sorpreso e indignato per le affermazioni della segretaria di Anaao Assomed Piemonte, Chiara Rivetti, in merito alla partecipazione dello stesso assessore al convegno che ieri ha chiamato a raccolta nelle aule del Senato a Roma medici e esperti da tutto il mondo per confrontarsi sulle diverse terapie contro il Covid-19 praticate a domicilio dei pazienti.
L’assessore fa notare che il Piemonte è stata l’unica Regione italiana invitata ad intervenire, grazie al protocollo di cure domiciliari attivato sul proprio territorio, una realtà di cui la segretaria Rivetti dovrebbe rallegrarsi, anziché sbeffeggiare l’assessore e i colleghi medici che si prodigano con tutte le loro forze e capacità per trovare delle cure efficaci contro il Covid-19 e per evitare il più possibile il congestionamento degli ospedali che tanti problemi ha causato all’erogazione dei servizi della Sanità pubblica.
L’assessore Icardi ricorda che il “Protocollo piemontese per la presa in di carico dei pazienti Covid-19 a domicilio da parte delle Unità speciali di continuità assistenziale (Usca), dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta”, primo e più completo documento di questo genere in Italia, è stato sottoscritto, oltre che da Regione Piemonte, Direzione Sanità e Welfare, Dipartimento interaziendale regionale malattie ed emergenze infettive (Dirmei) e Unità di crisi covid-19 regionale, anche dalla Prefettura di Torino (a nome di tutte le Prefetture del Piemonte), dalle Aziende sanitarie locali, dalle Organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta e dai relativi Ordini professionali.
Secondo Icardi, il compito della politica è di fornire ai medici in trincea sul territorio ogni strumento possibile per curare al meglio, in scienza e coscienza, i loro pazienti. Insultando tale orientamento di programmazione sanitaria, in realtà la Rivetti offende pesantemente la categoria medica, ritenendola incapace di discernere la bontà delle cure che in tutto il mondo si stanno ricercando, attraverso il confronto e la sperimentazione sul campo.
Nel suo intervento al convegno, l’assessore si è limitato a illustrare l’organizzazione e i risultati delle cure domiciliari in Piemonte e non è mai entrato nel merito scientifico del dibattito, né tantomeno ha avvallato affermazioni di altri relatori, come maldestramente vorrebbe lasciare intendere la Rivetti, travisando grossolanamente la realtà e giocando sull’equivoco, con affermazioni non degne del ruolo della rappresentanza sindacale che le è attribuito dai medici.
L'assessore Icardi, intanto, dopo il suo intervento nel convegno di Roma è stato incalzato dal gruppo regionale del M5S: "Mentre il Piemonte si appresta ad avviare la terza fase della campagna vaccinale, l'assessore alla Sanità partecipa ad un convegno border line dove rimbalzano posizioni molto vicine al popolo No Vax e con relatori ostili alla vaccinazione. Come se non bastasse Icardi apre la porta alla Invermectina, una cura non riconosciuta da Aifa. Un atteggiamento irresponsabile, specie se proviene da chi governa la sanità del Piemonte".
"Pensiamo che in cima alle priorità dell'assessore alla Sanità vi debba essere la campagna vaccinale, che non ha visto il Piemonte eccellere, e l'abbattimento delle liste d'attesa dopo gli stop forzati a causa della pandemia. Strizzare l'occhio a certi ambienti non è utile a nessuno, anzi contribuisce ad evidenziare la solitudine di un assessore che, unico in Italia, ha preso parte a questa iniziativa discutibile".
"Al contrario servono comportamenti e dichiarazioni che incoraggino i cittadini, che ancora non l'hanno fatto, a vaccinarsi senza paura", conclude la nota del M5S.