E' arrivato alle battute finali in Corte d'assise a Torino il processo per i fatti di piazza San Carlo. La sera del 3 giugno 2017, durante la proiezione su maxischermo della finale di Champions fra Juve e Real, una serie di ondate di panico tra la folla portarono al ferimento di oltre 1.500 persone e, più tardi, alla morte di due donne, Erika Pioletti e Marisa Amato.
Oggi, mercoledì 15 settembre, sono stati ascoltati i due ultimi testimoni, i dirigenti comunali Roberto Mangiardi ed Ernesto Pizzighetta, che su richiesta delle difese hanno riferito, prendendo spunto da una interlocuzione con la Prefettura risalente al 2013, sulla concessione delle autorizzazioni per i pubblici spettacoli.
Nove gli imputati
Il processo, celebrato con il rito ordinario, riguarda nove imputati tra cui il viceprefetto Roberto Dosio. Oggi la sua difesa ha chiesto alla Corte di inserire negli atti del processo una relazione del nuovo prefetto, Claudio Palomba, nella quale, secondo quanto è trapelato, sarebbero contenute delle considerazioni favorevoli rispetto all'operato della Prefettura e delle autorità ministeriali.
Acquisita la sentenza del 27 gennaio
Su richiesta degli avvocati della famiglia di Marisa Amato, una delle due donne decedute, i giudici hanno acquisito la sentenza con cui, al termine di un rito abbreviato, lo scorso 27 gennaio è stata condannata a diciotto mesi di reclusione la sindaca Chiara Appendino insieme al questore Angelo Sanna e ad altri tre imputati.
Siccome si tratta solo del primo grado di giudizio, in base alla giurisprudenza della Cassazione, il documento serve solo per prendere atto dell'esistenza di un processo parallelo e non può essere né esaminato, discusso né utilizzato per la decisione.