Terminato con 150 mila accessi il Salone del Libro di Torino. Un record, ma per il direttore Nicola Lagioia è già tempo di guardare all’edizione del 2022, che si terrà a brevissimo, a maggio precisamente.
“Il salone è arrivato a un massimo il salone rispetto al modello da cui si parte. Per espanderci dovremo pensare a fare altre cose. Penso possa crescere ancora come centro nevralgico dell’editoria, quindi in termini di soft power. Vorrei ecco che fosse di ispirazione per tutta la città”.
Sul neo eletto sindaco, Stefano Lo Russo, il direttore aggiunge: “Gli faccio gli auguri. Ora dovremo lavorare tutti insieme per capire che direzione far prendere al Salone, Mi ha fatto piacere che fosse presente alla conferenza iniziale, che fosse presente quando l’ho invitato. Onore comunque anche a Paolo Damilano. Quello che però mi ha fatto davvero piacere ed è importante è aver visto alla conferenza di apertura in sala Franceschini, Bianchi, Cirio e Apppendino, tutti di colori politici diversi, essere concordi sul fatto che il Salone non può essere terreno di scontro tra istituzioni”.
Questo record di ingressi sfata quindi la possibilità di vedersi portato via il Salone? Anche in questo caso il direttore ci va cauto: “Il peggior avversario di Torino è Torino, la miglior risorsa di Torino è Torino. Quando crede in se stessa la città funziona”.