Dibattito, a Venaria, a proposito dell'impianto sportivo Don Mosso. A sollevare la polemica è l'opposizione in consiglio comunale, tra cui Alessandro Brescia (Progetto Civico Venaria): "È sempre meno comprensibile la situazione dell’impianto sportivo Don Mosso. Ormai è passato un anno e metà dell’impianto (due campi di calcio più la tribuna 1000) continua ad essere abbandonata e senza prospettiva di utilizzo. C’è solo una società sportiva di Venaria (oltre l’ASD Venaria concessionaria dell’altra metà impianto) che avrebbe i requisiti, ai sensi del Regolamento comunale vigente, per poterli gestire, eppure sembra che si stia cercando di fare il possibile per trovare altre soluzioni".
Uno stallo che sarebbe nato anche dal rifiuto della Juventus, che a poca distanza ha il suo stadio di proprietà. "Dopo il rifiuto ha emanato una manifestazione d’interesse che consentirebbe di procedere ad una trattativa diretta, ma anche questa ipotesi è stata scartata. E non si capisce per quale motivo. Una grave disparita di trattamento, dal momento che nell’altra metà dell’impianto, il Comune paga il 49% delle utenze al concessionario della gestione, l’ASD Venaria. Gestione che permette (ulteriore ingiustizia), come abbiamo appreso di recente, di concedere i campi per far giocare le giovanili del Torino calcio, a discapito di società di Venaria".
E se a questo si aggiunge l'infortunio dell'utilizzo (definito "improprio") degli spogliatoi della Tribuna 1000, "con tanto di sanzione alla società e al suo ex presidente, in occasione del torneo nazionale Calcio e Coriandoli", dicono ancora i consiglieri di minoranza (con Brescia, anche Mariachiara Catania, Rossana Schillaci, Stefano Mistroni, Raffaele Trudu, Roby Barcellona e Barbara Dafne Virga. "Non si capisce quale sia il controllo esercitato dall’Amministrazione comunale dal momento che nelle sedi istituzionali nessuna delle informazioni menzionate è mai stata riferita, né sappiamo se esiste una perizia che certifichi quanto costi mettere a norma la parte d’impianto abbandonata, né cosa succederà quando il CONI smetterà di concedere proroghe per l’omologazione dei campi. L’unica certezza è che con metà impianto inutilizzabile molti ragazzi di Venaria sono migrati in società dei Comuni limitrofi, mentre l’iniquità di trattamento è oltremodo evidente".