Finanziamento per un'azienda storica torinese nella produzione di cera e che vuole convertirsi al green. È quello che ha fatto Intesa Sanpaolo con Sintesi e Ricerca, che ha la sua sede a Santena (a pochi passi da Torino): semaforo verde a un finanziamento di 42 milioni di euro a valere sul plafond per la circular economy stanziato dalla Banca. L’operazione è stata messa a punto dalla filiale Imprese di Moncalieri. L’intervento rientra nel piano più ampio per dare supporto agli investimenti legati al PNNR.
Sintesi e Ricerca è leader europeo nella produzione di cere ad uso industriale e candele. Le cere sviluppate e prodotte a Santena, oltre che per la produzione di candele, vengono impiegate in cosmetica, alimentare, agricoltura, packaging, gomma, adesivi, vernici e moltissimi altri settori.
Fortemente vocata all’innovazione, SER attualmente dà lavoro a 250 persone. La sua scelta di innovazione punta ad adottare tecnologie di ultima generazione, progettate dall’azienda medesima, per produrre cere da materie prime sostenibili.
“Grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo - dice Giuseppe Ambroggio, amministratore delegato di Sintesi e Ricerca -, la SER potrà accelerare la sua transizione verso produzioni sempre più in equilibrio con l’ambiente. Il programma di investimenti in atto è stato pensato per consentirci di rafforzare la nostra leadership tecnologica nelle cere e nelle candele sostenibili ed anche per rispondere alla crescente domanda di soluzioni personalizzate da parte del mercato internazionale, sempre più sensibile al tema della sostenibilità”.
“Si tratta di un’operazione particolarmente significativa sia sul piano finanziario sia per l’obiettivo di sostenibilità che l’azienda si è data - aggiunge Teresio Testa, direttore regionale Piemonte Nord, Valle d’Aosta e Sardegna di Intesa Sanpaolo -. Intesa Sanpaolo ha riservato un plafond di 6 miliardi ai piani d’investimento delle imprese che rispondono a criteri green e di circular economy. Inoltre, il Gruppo ha deliberato l’impegno a raggiungere le zero emissioni nette entro il 2050, non solo per quanto riguarda le proprie, ma anche per i portafogli prestiti e investimenti”.