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Politica | 23 dicembre 2021, 07:16

Psichiatria, il Piemonte 'rivoluziona' la residenzialità: ora sarà possibile scegliere il luogo dove farsi curare

Saranno investiti 7 milioni all'anno: coinvolti 2200 pazienti e 300 strutture. Icardi: "Risolto contenzioso che andava avanti da 7 anni"

tavolata sala trasparenza con relatori

Presentato il nuovo accordo per le cure psichiatriche

La Regione Piemonte ha scelto di “rivoluzionare” il settore della psichiatria approvando – con l'appoggio di tutte la parti politiche - una Dgr sul “riordino del sistema della residenzialità”. Tra le novità più importanti contenute nell'accordo, frutto di un percorso condiviso con gli enti locali e con le associazioni, figura la possibilità di scelta del luogo di cura da parte del malato e dei propri familiari.

Icardi: "Risolviamo un contenzioso di oltre 7 anni"

Il provvedimento avrà importanti ricadute sui 2200 pazienti e le 300 strutture attualmente presenti sul territorio piemontese: “Siamo riusciti - afferma l'assessore regionale alla sanità Luigi Genesio Icardi – a trovare una sintesi ragionevole risolvendo un contenzioso che va avanti da oltre 7 anni: in questo modo ci auguriamo di riuscire a dare una risposta adeguata al bisogno di salute delle persone con malattie psichiatriche. Siamo soddisfatti anche per il livello di condivisione raggiunto grazie al grande lavoro di tutti: si tratta di un passo importante verso una miglior tutela della salute e della cura”.

I punti della Dgr

La Regione investirà anche 7 milioni all'anno a copertura delle rette per alleggerire il carico su famiglie ed enti locali: “Abbiamo messo - precisa il capo gabinetto del presidente Cirio Gian Luca Vignale – al centro il paziente, il quale potrà scegliere il luogo di cura insieme alla propria famiglia o all'associazione da cui è seguito: tutto questo avverrà attraverso la lettura della carta dei servizi di cui dovranno dotarsi tutte le strutture, all'interno del quale potranno essere presenti le associazioni stesse. Da oggi, infine, sarà attivo un tavolo unico composto da tutti i portatori di interesse perché la Regione è luogo di dialogo e non di imposizione”.

Magliano: "I servizi della Regione sono sottodimensionati"

A porre un interrogativo è però il capo-gruppo dei Moderati in Consiglio Regionale Silvio Magliano: “I disturbi mentali - commenta – sono cresciuti del 28% durante il Covid e i servizi di salute mentale sottodimensionati della nostra regione non riescono a far fronte a questa emergenza nell'emergenza: il numero di psichiatri, psicologi e operatori sanitari è in costante decrescita e c'è scarsità di strutture e posti letto. L'unica via per colmare il divario tra domande e offerta è la volontà di investire risorse e lo chiederemo con forza avendo ricevuto, ad esempio, solo vaghi riferimenti a un'ipotetica riapertura del reparto dell'Ospedale Mauriziano chiuso a marzo 2020”.

Marco Berton

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